Il tesoro di Marco Di Lauro e i segreti svelati dall’assassino di Norina

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Le ha dettato le ultime volontà, un testamento nel quale ha anche fornito alcuni segreti sul tesoro di Marco Di Lauro. Le ha confidato i nomi dei soggetti che custodiscono pezzi di quel tesoretto riconducibile all’uomo sfuggito agli arresti, attraverso una latitanza durata 14 anni. Retroscena drammatico del week end alle porte di Napoli, quando Salvatore Tamburrino decide di impugnare la pistola e fare fuoco. Non per uccidersi, sconsolato per la decisione della moglie di interrompere la relazione, ma per ammazzare la donna che amava, colpendo a morte la 33enne Norina Mattuozzo. Scena pulp, avvolta dal mistero, al sesto piano di un edificio di edilizia popolare del centro storico di Melito, indagini in corso. Tamburrino avrebbe dettato le sue ultime volontà alla moglie, nella convinzione di togliersi la vita. Un testamento nel quale, l’ormai ex vivandiere di Marco Di Lauro, indicava nomi, luoghi e soldi della cassa del boss arrestato sabato in via Scaglione. Frasi di questo tipo: «Cento stanno in mano a tizio, duecento in mano a quell’altro, tu hai soldi e gioielli conservati…». Insomma, una miniera d’oro, in tutti i sensi.

Per Marco Di Lauro, 38 anni, la latitanza è costata 10mila euro al mese, in 14 anni fanno circa un milione e 700mila euro. Soldi «ben spesi» se si considera il prolungato periodo di clandestinità, soldi dispensati da un «tesoriere» con ampio potere decisionale, per il quale la prima voce era relativa alla vita di F4 (il quarto dei dieci figli maschi di Paolo Di Lauro).

In mattinata, nel frattempo, è atteso dal primo dei due interrogatori ai quali verrà sottoposto. Comparirà davanti al gip Pietro Carola per la contestazione di un’ordinanza di custodia cautelare per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è relativa a una operazione che ad aprile del 2015 portò all’arresto di trenta persone. La seconda misura cautelare, della quale risponderà domani mattina davanti al giudice Marco Carbone, fu invece emessa nel 2011, sempre per traffico di sostanze stupefacenti.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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