Il paradosso della città di Marano: chi denuncia e segnala illegalità e illegittimità per il bene del territorio viene isolato, zittito e tanto altro…

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Un paradosso di nome Marano, dove chi segnala abusi, illegittimità, illegalità, stranezze di ogni genere o chi si batte per la tutela del patrimonio comunale non viene in alcun modo tutelato dalla principale istituzione territoriale, il Comune, né tanto meno da altri.

In questi ultimi due anni, gestiti da una commissione straordinaria, inviata in città per ripristinare la legalità (almeno le condizioni minime), dopo l’onta dello scioglimento per camorra, si è visto di tutto e di più e chi ha fatto notare le discrepanze (concessioni allegre, concorsi sospetti, iter lunghissimi per verificare case e locali abusivi, ostruzionismo sugli spostamenti dei dipendenti chiacchierati e atti palesemente illegittimi al pari di alcuni dirigenti) si è visto, per tutta risposta, notificare querele, denunce, minacce e pseudo avvertimenti.

Come si suol dire dalle nostre parti: la carne sotto e i maccheroni sopra. Il nemico, insomma, non è chi fa del male alla città e all’Ente, bensì chi lo smaschera. Chi segnala, chi si spende in prima persona rischia, come nella migliore tradizione delle città vinte e segnate dall’omertà. E’il classico modo, atteggiamento teso a zittire chi è animato e armato di buona volontà: denunce, querele pretestuose, che alla fine – dopo anni e spese legali – si risolvono con un nulla di fatto.

Anche noi che vi scriviamo ne abbiamo subite di cotte e di crude negli ultimi mesi, nonostante – nelle segrete stanze e nei corridoi del municipio – più o meno tutti (anche gli stessi commissari, dirigenti o dipendenti) fossero in sintonia con quanto scrivevamo, rilevando e confermando (in privato) tutte le illegalità e le illegittimità denunciate a mezzo stampa. Più volte ci è stato detto: “Hai ragione, ora vedremo, ora faremo, ora ci muoveremo”.

E’ accaduto non solo a noi, ma anche ad uno studioso che alle fine, nel tentativo di salvare un bene del territorio, si è ritrovato al centro di una querelle giudiziaria. E’ l’amaro destino di chi tenta di fare qualcosa per la propria città, esponendosi in prima persona su fatti gravi e seri. Chi denuncia, chi sollecita, chi reclama viene isolato, non solo dai vertici dell’Ente e da qualche funzionario che ha l’esclusivo interesse di non farsi nemici e intascare lo stipendio a fine mese.

Di esempi, di casi ne abbiamo citati tanti. Tutti, anche le forze dell’ordine, sanno a cosa ci riferiamo, alle tante situazioni assurde che si sono perpetrate in questi 25 mesi di commissariamento, se si considera anche l’era Fico. Ma ormai tutto appare chiaro, tutto pian piano sta venendo a galla. Alcuni temi non devono essere affrontati, un po’ per mancanza di risorse, un po’ perché troppo complesse, un po’ perché non si vuol ammettere di aver sbagliato o partorito atti quanto meno discutibili. Siamo certi che tra qualche mese, quando i commissari saranno andati via dalla città, molte delle cose scritte e segnalate torneranno prepotentemente alla ribalta.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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