Marano, il sistema Cesaro, i diguidiani e quell’estate del 2015. La lottizzazione C17 e le frasi di Di Guida contro Paolo Siani

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Il sistema Cesaro, i contrasti tra i diguidiani, l’ala politica capeggiata da Antonio Di Guida (detenuto da circa un anno e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio), e il gruppo a sostegno dell’ex sindaco Liccardo, gli incontri con il senatore De Siano (all’epoca, anno 2015, resi pubblici dal nostro portale), le mediazioni (fallite) tentate dall’ex consigliere di minoranza Francesco Migliaccio, poi passato con Liccardo.

Emerge anche questo dalle centinaia di pagine di intercettazioni ambientali e telefoniche dell’inchiesta sul voto di scambio per le regionali del 2015, indagine che vede coinvolte oltre trenta persone, tra cui alcuni dipendenti e dirigenti del Comune di Marano oltre agli imprenditori di Sant’Antimo e al parlamentare uscente Luigi Cesaro.

E’ la primavera del 2015, quando Antonio Di Guida, ormai sempre più convinto di dover mandare a casa Liccardo, è in costante contatto con Raffaele Cesaro e si lamenta con i suoi della mancata approvazione della lottizzazione C17. La conversazione è intercettata nello studio di Di Guida, ubicato in via Corree di sopra. Vi partecipa, oltre al Di Guida Antonio, il cugino Pasquale (non indagato in questo filone) e il dirigente comunale Luigi De Biase, indagato per voto di scambio. Il discorso prendeva spunto dalla cerimonia di intitolazione a Giancarlo Siani dell’auditorium della scuola Socrate, cerimonia svoltasi nei giorni precedenti.

Di Guida Antonio: “Tu (riferito a Liccardo) ieri sei andato ad inaugurare, io avrei chiamato anche a quel cornuto di Paolo Siani, il fratello. Hai inaugurato, ma hai capito chi ci stava? Il nipote di chi è? E quello è il suocero di chi è? (riferito ad un ex assessore). Siani, ma sei così scemo da venire a fare queste cose a Marano? Scornacchiato, scornacchiato”.

“Tu fai queste cose (riferito in questo caso a Liccardo) e poi ti metti paura perché ti sei andato a prendere i voti? E perché non hai approvato la lottizzazione C17?

De Biase sostiene che alla segretaria Asfaldo era stato detto dal sindaco di mettere parere contrario.

“Perciò se n’è andata da Marano quella – dice De Biase – Io vengo da Avellino, qualche sera qualcuno mi deve …mi deve vedere quello che mi deve combinare, io me ne vado di qua, è chiaro”.

Prendendo spunto da tali recriminazioni, i convenuti alludevano a un presunto sostegno ricevuto da Liccardo dai Nuvoletta in cambio di promesse non meglio espresse né tanto meno precisate e lamentavano la mancata approvazione della mega lottizzazione del geometra maranese G.S. (non indagato). Un piano edificatorio, l’ennesima colata di cemento a cui erano e sono interessati ex amministratori e imprenditori di rilievo. Le vicende relative a quella mega lottizzazione sono finite anche nella relazione che ha portato, un anno e mezzo fa, allo scioglimento del Comune.

I tre, ad ogni modo, ritenevano che l’addio della segretaria generale dell’epoca, Brunella Asfaldo, fosse dipeso proprio dal timore di quest’ultima di ricevere intimidazioni.

La Asfaldo, in data 19 maggio 2015, assunse poi l’incarico di segretario generale presso il comune di Cascina, in provincia di Pisa.

Il 21 luglio del 2015 Raffaele Cesaro sollecita Antonio Di Guida a raggiungerlo presso il centro sportivo Igea di Sant’Antimo, dove Di Guida si recava effettivamente. Oltre al Di Guida intervenivano alla riunione alcuni ex consiglieri comunali. L’incontro era finalizzato a decidere quale posizione assumere nei confronti del sindaco Liccardo. L’obiettivo era quello di far cadere il sindaco, che secondo Di Guida e i Cesaro, in particolare Raffaele, non stava facendo ciò che doveva fare. “Abbiamo sbagliato personaggio”, ripete a più riprese l’imprenditore maranese.

Nel corso della riunione Di Guida riferiva agli altri quanto gli aveva comunicato Raffaele Cesaro, che in precedenza si era incontrato, assieme al fratello Luigi, con il senatore De Siano. I Cesaro avevano espresso a De Siano il loro malcontento per l’operato di Liccardo. Raffaele Cesaro, secondo quanto riferito da Di Guida, avrebbe detto a De Siano: “guarda Tonino ha ragione, con questo scemo (Liccardo, ndr), perchè questo scemo, perché tu non facevi parte di questo gruppo, però loro sì, lo sanno bene”.

Di Guida, per dirimere il contrasto, chiedeva l’azzeramento della giunta nonché l’assegnazione alla sua corrente di tre assessorati e la carica di vicesindaco. “Però prima deve azzerare la giunta”.

Di Guida accusa ancora Liccardo di non “aver mantenuto ai patti”, non meglio specificati, ricordando di un vertice tenutosi prima della sua elezione a Villaricca presso lo studio di Francesco Guarino (assessore di Villaricca, non indagato), tra lo stesso Guarino, Raffaele Cesaro, con delega del fratello Luigi, e quello che sarebbe stato il futuro sindaco.

Liccardo veniva poi convocato da De Siano, a capo del coordinamento regionale di Forza Italia, per il 24 luglio del 2015. All’incontro partecipavano anche Luigi Cesaro e due consiglieri, Marra e Di Marino, che accompagnavano l’ex sindaco di Marano. Sul posto, in piazza Bovio, si recava anche il consigliere regionale Armando Cesaro.

Il vertice si concludeva con un nulla di fatto, nonostante Luigi Cesaro cercasse di indurre Di Guida a trovare un accordo, per cui l’onorevole Cesaro, in una conversazione intercettata con il figlio Armando, affermava di volersi mantenere equidistante, perché Marano era una città testualmente definita “pericolosa”.

Liccardo, dal canto suo, in quel periodo continuava a sostenere che Di Guida volesse mandarlo a casa perché aveva preso impegni con i Cesaro, in particolare sull’area Pip. L’ex primo cittadino si dimetterà qualche giorno dopo. Ad agosto il rientro con una nuova maggioranza non più sostenuta dai diguidiani.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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