Magma sotto l’Appenino, esclusa formazione di un vulcano

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La presenza di una sorgente di magma sotto l’Appenino non è legata a un vulcano in formazione. É quanto è emerso nel corso della riunione che si è svolta stamattina a Napoli, nella sede della Giunta regionale della Campania, indetta per discutere dello studio sui fenomeni registrati nell’area del Matese compresa tra le province di Benevento e Caserta, condotto da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia.

Per quanto riguarda la pericolosità vulcanica «si esclude che il processo registrato nel dicembre 2013 sia riconducibile alle fasi, anche iniziali, di formazione di un vulcano nel Sannio-Matese», ha affermato il tavolo tecnico. Inoltre «non cambia la pericolosità sismica della zona», che comunque è classificata a più elevata pericolosità sismica d’Italia. In una nota si evidenzia che, comunque, a prescindere dal fenomeno osservato dai ricercatori, «l’attenzione va comunque posta sulla sicurezza del territorio».

La Regione Campania – ha evidenziato il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, che ha coordinato la riunione – ha stanziato 21 milioni di euro per i piani comunali di protezione civile, che sono la base per la tutela del cittadino dai rischi naturali. Solo tre comuni, sui 551, non hanno partecipato né al primo né al secondo avviso».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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