Napoli, al Comune conti sempre più in rosso. L’assessore: «A rischio le opere pubbliche»

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Arriva per il Comune una doppia brutta notizia sul fronte dei conti e del piano di riequilibrio del debito. Una dalla commissione Bilancio del Senato, dove gli emendamenti salva-comuni in predissesto – e quindi è anche il caso di Napoli – sono stati ritenuti inammissibili; l’altra sempre dalla commissione Bilancio, ma questa volta del Consiglio comunale. Qui l’assessore competente Enrico Panini e il capo di gabinetto Attilio Auricchio hanno spiegato ai consiglieri comunali che sono a rischio le opere per la metropolitana e per il restyling del San Paolo. Una super beffa, di più, sarebbe una grande occasione persa se si considera che entrambe le opere sono già finanziate ma i fondi non si possono spendere per lo stop arrivato dalla Sezione regionale della Corte dei Conti. Dunque siamo al default? Lo spettro resta in prima piano come un fantasma che si reifica col passare del tempo, ma non tutto è perduto.

Un passo indietro per capire come si è arrivati a questo punto. Va chiarito subito che non è che la magistratura contabile vuole fare un dispetto a Napoli o ai napoletani. La Sezione di controllo regionale ha rilevato che il Comune non ha rispettato alcuni parametri nel redigere il bilancio e soprattutto da un lato è cresciuto il disavanzo e dall’altro si deve fare un riaccertamento dei cosiddetti residui attivi. Di qui lo stop. Il Comune ha presentato un ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei conti che si dovrebbe discutere a inizio del mese prossimo. Procediamo con ordine. Proprio in virtù di queste problematiche, che affliggono Palazzo San Giacomo e altri 300 comuni, l’Anci ha proposto degli emendamenti alla legge di Bilancio che la commissione Bilancio del Senato ha ritenuto inammissibili. Due in particolare quelli che favorirebbero anche il Comune guidato dal sindaco Luigi de Magistris: quello di rifare il piano di riequilibrio a valere dal primo gennaio del 2018 per poterlo spalmare in 30 anni e la stessa operazione sul ricalcolo dei residui attivi. Emendamenti presentati da parlamentari anche di Mdp che li avevano fatti proprio. Ritenuti inammissibili perché «non c’è copertura finanziaria». Malgrado questa doccia fredda, in Comune ritengono la partita ancora apertissima. Perché il Governo, trattandosi di una materia che riguarda una decina di milioni di italiani, potrebbe fare propri gli emendamenti proposti dall’Anci, almeno in parte, e rilanciarli direttamente nella legge di Bilancio che inoltre deve ripassare per la Camera. Lo stesso sindaco in questi gironi ha ribadito di avere «fiducia perché» ha notato «molta sensibilità in tutte le forze politiche e anche nel governo». Il dato di cronaca, a oggi, non è confortante, la prossima settimana se ne saprà di più. Questa è la speranza che alberga in Comune. Questi due emendamenti, se dovessero alla fine essere accettati dal Governo, supererebbero anche la problematica posta dalla magistratura contabile.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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