Marano, analisi di un disastro annunciato. Oggi la ditta Tekra potrebbe ricevere il benservito dal Comune: ecco i possibili scenari

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Dopo solo quindici di giorni – tanto è passato dall’avvento della ditta Tekra sul territorio – già si parla di rescissione unilaterale del contratto. In realtà, se il Comune dovesse optare il “taglio” dell’azienda con sede Ad Angri, si tratterebbe di una non ratifica del contratto poiché le parti non lo hanno ancora sottoscritto. La giornata decisiva in tal senso dovrebbe essere quella odierna: nel pomeriggio, infatti, è fissato un incontro, l’ennesimo, tra i responsabili dell’azienda e i vertici dell’amministrazione cittadina. La rottura, già ventilata nei giorni scorsi, potrebbe essere ufficializzata proprio durante il summit.

La qualità del servizio non è migliorata nelle ultime ore e a nulla sono valsi gli avvisi bonari e le contestazioni formali dei giorni scorsi. Tekra, vincitrice di un appalto quinquennale per un importo di poco inferiore ai trenta milioni di euro, con un ribasso dell’8 e passa per cento, non ha soddisfatto i commissari ma soprattutto i cittadini. E’ un coro di proteste, quello che si leva dal centro alla periferia di Marano: le strade sono sporche come non mai, gli spazzini sono ormai una rarità e i cumuli, nei giorni scorsi, erano in bella mostra persino all’esterno di numerosi istituti scolastici.

Il “sistema” si è avvitato su se stesso e le cause del disastro non sono certo tutte imputabili all’azienda salernitana (che poco ha fatto, però, per farsi trovare pronta), sbarcata in città dopo la gestione Teknoservice, altra ditta che aveva lasciato (e non poco) a desiderare. I controlli sul territorio sono pressoché inesistenti, le telecamere per incastrare furbetti e incivili non sono attive e da tempo non si dà vita a una vera campagna di informazione, sensibilizzazione e repressione. Il risultato? La differenziata è scesa ai minimi storici (30 per cento), mentre l’apertura dell’isola ecologica, attesa da anni, continua a slittare. Dopo mesi di silenzi, inspiegabili silenzi, sono tornate in queste ore a farsi sentire anche le forze politiche della città: i “salviniani” e i “grillini”. Il Pd, invece, continua a dormire.

Se oggi o nei prossimi giorni dovesse consumarsi la rottura, l’ente cittadino potrebbe propendere per due opzioni: contrattualizzare l’azienda piazzatasi dietro Tekra, la ditta Buttol srl, oppure richiedere l’aiuto della prefettura, che potrebbe inviare a Marano (nelle more dell’espletamento di un nuovo bando di gara) una delle aziende presenti nella propria “white list”.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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