Il Comune di Marano, anche sotto la gestione commissariale, continua a far parlare di sé. Se ne parla perché è l’unico ente che non ha partecipato alla riunione in Regione per ottenere fondi (12-15 milioni di euro del programma denominato Pics); se ne parla perché due dirigenti, Pepe e Di Pace, sono stati nominati tali con forzature procedurali ben oltre il limite del consentito; se ne parla per la barzelletta legata alla mancata rotazione del personale dipendente; se ne parla per le gravi omissioni verificatesi negli ultimi mesi (il caso del supermarket di via Labriola è l’emblema) e se ne parla anche per alcune “fissazioni” di almeno due commissari, Reppucci e la De Caro, rispettivamente prefetto e viceprefetto.
Fissazioni che costano all’Ente, in pre-dissesto (come ricorda ogni minuto Reppucci) e costretto ad anticipare le spese del Ministero, soldi o che sottraggono unità lavorative.
Prendiamo il caso della De Caro. La dottoressa, residente a Roma, sbarca a Marano (mediamente) due volte alla settimana. Arriva con un treno che transita per la città di Aversa. Ogni volta che arriva, dal Comune di Marano parte un dipendente dell’Ente, che non è un autista, con tanto di auto comunale che raggiunge la cittadina casertana dove ad attenderla c’è la viceprefetto. La De Caro viene portata a Marano e, nel pomeriggio, riaccompagnata ad Aversa. Tutto questo costa Comune almeno 15 euro di benzina. Costo del carburante da calcolare per due o tre giornate settimanali. Una quarantina di euro alla settimana, in pratica. Tra i 150 e i 170 euro al mese, senza contare che ogni volta si sottrae un’unità lavorativa al Comune. La De Caro potrebbe tranquillamente fare tappa alla stazione di Napoli e da lì, come usava fare l’ex commissario Tramonti (prefetto di ferro), prendere la metro e scendere a Chiaiano. Sarebbe un risparmio per l’ente, che è in crisi finanziaria da tempo immemore, e un bel gesto in tempi di spending review per i cittadini.
Il dottor Reppucci, l’uomo che “piange miseria da mani a sera”, compra (con i soldi anticipati dal municipio) la bellezza di cinque quotidiani al giorno: Il Mattino, il Corriere, Repubblica, Cronache di Napoli, Il Sole 24 ore. Costo giornaliero? Circa 8 euro. Quanto fa al mese? Circa 200 euro. All’anno 2400. Con l’abbonamento on line, Reppucci – che ogni giorno tira fuori il mantra delle risorse finanziarie insufficienti – farebbe risparmiare al Comune almeno la metà.
Soldi che sommati a quelli spese per il carburante impiegato per il trasporto della De Caro (in tutto poco più di 4 mila euro l’anno) potrebbero essere destinati invece a qualche sfrattato, qualche disabile o anziani in difficoltà o con pensioni minime. Piccoli sprechi, per qualcuno, soldi buttati o anticipati inutilmente dal Comune, secondo altri, ma comunque emblematici di quale sensibilità abbiano i due membri della triade al governo della città.
Sull’altro commissario, Francesco Greco (nella foto il primo a sinistra) abbiamo più volte scritto. Sta ben operando su alcuni fronti, ma avrebbe dovuto incidere di più e imporsi sulla questione del personale e su certe vicende, molto opache, che hanno riguardato sovraordinati e funzionari comunali.
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