Marano, la parabola del dirigente Bonino. Dopo un buon avvio si è subito “maranesizzato”. Ecco le scelte della discordia

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Era arrivato a Marano quasi in sordina, scelto dai commissari dopo numerosi colloqui e rifiuti di almeno altri quattro pretendenti. Un outsider, insomma, nominato a capo dell’area economico-finanziaria lasciata vacante dall’ex dirigente Gargiulo. Bonino, nelle prime settimane maranesi, si era distinto per una serie di provvedimenti sicuramente necessari e importanti: l’approvazione del nuovo regolamento idrico, la carta dei servizi e tanto altro. Aveva assunto anche la delega al personale, in sostituzione del dirigente De Biase, ma da quel momento qualcosa cambiato. Bonino, che sembrava inizialmente orientato a fare un po’ di “pulizia” negli uffici, si è pian pianino incartato. E’ stato accerchiato, pressato da numerosi dipendenti, tutti interessati a rimanere ai loro posti. Chi con la scusa del mal di testa, chi per ragioni più o meno valide, chi per esigenze di servizio è riuscito in qualche modo a farla franca. Bonino, che non conosce bene le dinamiche interne all’Ente, si è fidato (almeno così sembra) dei collaboratori più stretti del suo settore e da quel momento pare abbia perso la verve iniziale. Addio sogni di gloria, Bonino si è subito “maranesizzato”. E tutti sono rimasti al loro posto, nonostante lo stesso neo dirigente avesse indicato, anche agli organi di stampa, che a settembre sarebbero cambiate molte cose.

Nell’arco di un paio di settimane se ne è uscito, poi, con due “exploit”. Ha chiesto e voluto, contrastando persino un commissario straordinario, che si desse più tempo a un amministratore di un parco moroso per liquidare il debito pregresso, nonostante lo stesso amministratore non avesse rispettato la tempistica fissata in un primo momento proprio dal Comune.

La perla è arrivata però nei giorni successivi, quando il buon Bonino è riuscito a convincere i commissari (non sempre attenti agli atti che firmano) ad istituire un nuovo settore, Gestione risorse umane, incardinato nell’area economica. Una scelta ad personam? Per molti a quell’incarico sarebbe destinata la dipendente Cocca, vincitrice di un concorso che il Comune (per ragioni più volte esposte) avrebbe dovuto annullare o congelare.

Ma se anche non fosse la Cocca, la scelta di Bonino, avallata dai commissari, costerà all’ente, in termini di pagamento di posizioni organizzative, altri soldi, altri esborsi annuali.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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