Choc nel Napoletano, disabile 15enne segregata tra i rifiuti dai genitori

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Viveva segregata in una casa-tugurio, nel centro storico della città, priva anche dei servizi igienici, costretta a soli 15 anni a stare perlopiù a letto, in condizioni igieniche decisamente precarie. Ed è così che l'hanno trovata i Servizi sociali e gli agenti del commissariato di polizia di Torre del Greco (Napoli) quando mercoledì sono intervenuti, con la polizia municipale, per mettere fine alla "prigionia" della giovane ragazza disabile, condizione impostagli dai suoi genitori, il padre di 56 anni e la mamma di 44 anni, ufficialmente residenti a Casoria ma da un po' di tempo domiciliati al primo piano di uno stabile del centro nella città vesuviana. ANSA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
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Centro storico buio anche in pieno sole. Tra palazzi mai ristrutturati e cornicioni mai consolidati. Il terremoto del 1980 qui sembra ieri. Di giorno e di notte i malmessi androni e le case che li circondano scompaiono dietro grosse ante di legno sgangherato.

E dietro quei portoni di un quartiere antico ma dimenticato, può accadere di tutto. Qui, si può anche vivere come perfetti fantasmi. Così, emerge adesso che una ragazzina è stata segregata in una di quelle case-topaia, dentro uno dei tanti vicoli stretti e umidi sempre. Per quanti anni, esattamente non si sa. Però le prime segnalazioni risalgono al 2015. La piccola non va più a scuola. Intervengono i Servizi sociali del Comune. Tra un’assenza e l’altra la tredicenne torna in classe. Da qualche parte viene scritto che è affetta «da un lieve disturbo mentale». Ma in alcun centro di Igiene Mentale c’è traccia di un suo passaggio volontario o suggerito da insegnanti e addetti vari.

Un caso «non grave ma da seguire», così era stata descritta la sua condizione. L’adolescente a scuola non torna più. Vive a Torre del Greco ma risulta residente a Casoria; ogni decisione va dunque presa fra i due Comuni. Telefonate e documentazioni rimbalzano fra le pubbliche amministrazioni. Una giovanissima ha bisogno d’aiuto ma la procedura istituzionale è tanto annodata su se stessa che la situazione precipita sotto gli occhi di chi già sapeva. I dirigenti delle Politiche sociali di Torre del Greco non ritengono di dover avvertire l’assessore Domenico Balzano in carica fino ad agosto, quando il sindaco Ciro Borriello è stato arrestato e l’amministrazione è caduta. «La politica avrebbe reso le cose ancora più complesse», hanno detto poi spiegato. «Non ne sapevo nulla», conferma l’assessore.

Intanto, la famiglia continua a non riceve alcuna visita sanitaria né assistenza. La depressione incombe sulla piccola. I suoi genitori non hanno un lavoro stabile e forse loro stessi hanno bisogno di supporto psicologico. Gli abitanti del quartiere chiudono le grosse ante di legno. Fino a quando qualcosa non li disturba personalmente: il cattivo odore che proviene da quella catapecchia è ormai insopportabile. La puzza in piena estate, dentro i vicoli dove non passa un filo d’aria e con i sacchetti dell’immondizia che macerano ovunque, è ormai intollerabile. Il 16 luglio, assistenti sociali e vigili urbani tentano un primo accesso. Falliscono. La gente del quartiere è arrabbiata. Il caldo rovente non molla. E neanche quell’odore nauseabondo. Le segnalazioni finalmente si infittiscono. L’altro ieri, sono i poliziotti diretti da Davide Della Cioppa a svelare l’orrore. Due anni dopo la prima segnalazione istituzionale. Una decina almeno, quelli trascorsi da quando qualcuno si è accorto che la bambina aveva qualche disagio mentale e che i suoi genitori da soli non potevano esserle d’aiuto. Per il momento, della famiglia se ne occuperanno in una casa famiglia.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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