Marano, camorra, delinquenza e rafforzamento dei presidi di sicurezza: ecco l’interrogazione parlamentare integrale dei Cinque Stelle

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Ecco l’interrogazione integrale a firma dei deputati del Movimento Cinque Stelle.

Sottoscrittori: PUGLIA , DONNO , MORONESE , LEZZI , SANTANGELO , PAGLINI , GIARRUSSO , CAPPELLETTI – Ai Ministri dell’interno e della difesa. –

Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti:

Marano di Napoli è un comune della città metropolitana di Napoli situato nella zona nord-ovest, che conta 60.000 abitanti ed è, purtroppo, ad altissima densità criminale;

Marano di Napoli è stata città di confino nel dopoguerra e ciò ha favorito la concentrazione e la nascita di vari gruppi criminali, alcuni dei quali hanno poi raggiunto l’apice malavitoso unendosi direttamente a “Cosa nostra”. È difatti possibile trovare centinaia di deposizioni, nei verbali dei processi per mafia, ove il comune viene spesso citato per essere stato luogo sicuro dove nascondere i latitanti o per essere stata sede di summit malavitosi con criminali del calibro di Totò Riina;

il Comune rientra tra le 10 città d’Italia commissariate più volte per mafia (procedura di scioglimento ex art. 143 del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000) ed è a tutt’oggi commissariato e versa in predissesto economico-finanziario;

nell’ultimo biennio 2015-2017, c’è stata un’escalation inquietante di reati. Ben 7 sono stati gli omicidi, quasi tutti avvenuti in pieno giorno, impiegando armi da fuoco, tra la folla in pieno centro. Non solo gli omicidi, ma anche racket, furti e rapine, tra le quali si ricorda quella del 23 marzo 2017 ai danni di una filiale della banca Credem, ove alcuni uomini, armi in pugno, fecero irruzione, mentre i complici all’esterno, con kalashnikov puntati sugli automobilisti, bloccavano il traffico. Il tutto a 200 metri dalla stazione della Polizia locale, ad un chilometro dalla caserma dei Carabinieri e sotto le telecamere di sorveglianza;

nelle scorse settimane, un’operazione del Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei Carabinieri ha portato all’arresto e all’azzeramento del clan Orlando, legato ai clan camorristici Nuvoletta e Polverino. Successivamente, anche alcuni esponenti di spicco di questi ultimi sono stati tratti in arresto. Ciononostante, in città il senso d’insicurezza è sempre più alto;

il 24 maggio 2017 sono stati arrestati Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli di un deputato di Forza Italia, e l’ex assessore provinciale Antonio Di Guida, con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia e falsità materiale e ideologica commessi da pubblico ufficiale, reati aggravati dalle finalità mafiose in quanto esisterebbero contatti con esponenti del clan Polverino. Sono stati sequestrati inoltre beni per un valore di 70 milioni di euro, compresa l’intera area industriale PIP (piano per insediamenti produttivi) di Marano di Napoli;

ad oggi, tra indagati ed intercettati risultano circa 30 dipendenti e funzionari comunali di varie consiliature, nonché alcuni ex sindaci e membri delle loro Giunte con una trasversalità delle appartenenze politiche unica in Italia. Ciò dimostra la ramificazione e la penetrazione nel territorio e nelle istituzioni della criminalità organizzata;

tutti i citati episodi di cronaca hanno generato nella popolazione un senso di sfiducia verso le istituzioni, una sensazione di totale insicurezza per i propri beni e la propria incolumità fisica ed hanno sottolineato come Marano di Napoli continui ad essere centro nevralgico nazionale per attività criminali e politica malavitosa;

a parere degli interroganti, va considerata anche l’impossibilità materiale di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico in città per l’intero arco delle 24 ore per tutti i giorni dell’anno, poiché le forze dell’ordine locali sono numericamente esigue e il territorio da sovrintendere è molto ampio;

risulta agli interroganti che il nascente comando compagnia dei Carabinieri, realizzato con fondi comunali ed europei, non disporrà delle unità previste necessarie, ovvero tra le 100 e le 200, ma di circa 50 uomini. A giudizio degli interroganti è vero che tale cifra rispecchia la media nazionale, a causa del sottorganico, però nel caso specifico bisognerebbe fare uno sforzo maggiore; tra l’altro, con il passaggio da comando tenenza a comando compagnia, aumenteranno anche i territori da controllare, con il serio rischio che Marano si ritrovi in una situazione peggiore di quella attuale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali urgenti iniziative intendano assumere al riguardo, in particolare se intendano fornire elementi di competenza riguardo alle modalità da adottare per rafforzare, in termini di mezzi e di uomini, le dotazioni delle forze dell’ordine in servizio a Marano di Napoli e nel suo hinterland;

se intendano valutare la possibilità di istituire un commissariato di pubblica sicurezza, andando anche in deroga ad eventuali vincoli normativi, laddove esistano, vista la situazione d’emergenza che si è venuta a creare;

se non ritengano doveroso che venga convocato un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e se intendano presenziare allo stesso, al fine di rafforzare l’attività di controllo del territorio, utilizzando le unità dell’Esercito impiegate nella missione “Strade sicure” o inviando unità automontate o motomontate del reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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