Ci sono le accuse di un pentito fresco di collaborazione con la giustizia, la testimonianza di un commercialista e le dichiarazioni messe nero su bianco dagli indagati della prima ora. Storia di appalti e presunte mazzette, di riciclaggio, di intimidazioni e di asserite trappole mediatiche: eccolo il fascicolo a carico dei fratelli Cesaro (Aniello e Raffaele detenuti), che vede coinvolto lo stesso parlamentare Luigi Cesaro, finito sulla graticola con l’accusa di aver minacciato una ex funzionaria del Comune di Marano.
Cos’era accaduto? Oggi c’è il racconto di un pentito, che fa riferimento anche agli spari esplosi contro un’auto di Aniello Cesaro, mentre era parcheggiata in un autolavaggio del boss Pasquale Puca. Cesaro carnefici Due episodi sinistri, su cui c’è una versione agli atti, come appare evidente dalle pagine bianche e omissate depositate in queste ore. Una ricostruzione che parte da una premessa: «I fratelli Cesaro sono sempre stati dei soci di Pasquale Puca (il boss storico di Sant’Antimo), più che vittime di episodi intimidatori sono veri e propri carnefici».