Comuni sciolti per camorra: si discuteranno a febbraio del 2018 i ricorsi presentati dall’ex sindaco di Marano e Casavatore

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Il ministero degli Interni dovrà consegnare al Tar del Lazio tutti gli atti che hanno portato allo scioglimento dei Comuni di Casavatore e Marano di Napoli per la ritenuta esistenza di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. L’hanno deciso i giudici amministrativi con tre distinte ordinanze con le quali, nell’ambito di ricorsi proposti da ex amministratori, con in testa gli ex sindaci Lorenza Orefice (Casavatore) e Angelo Liccardo (Marano), hanno ordinato gli incombenti istruttori (la documentazione dovrà essere depositata entro due mesi), fissando il prossimo 14 febbraio l’udienza di discussione dei ricorsi nel merito. I due Comuni furono sciolti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

Il Tar, considerato che «nel bilanciamento con l’ interesse pubblico – si legge nelle ordinanze – le esigenze dei ricorrenti siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito», ha ritenuto necessario, ai fini della decisione, ordinare, per il Comune di Casavatore «il deposito di tutti gli atti e documenti in base ai quali è stato emanato il decreto di scioglimento, in particolare le relazioni della Commissione ispettiva e del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in versione integrale e fermo il rispetto delle cautele imposte dalla natura classificata del testo», e per il Comune di Marano «il deposito della relazione conclusiva della Commissione d’Accesso, in base alla quale è stato emanato il decreto di scioglimento, in versione integrale e fermo il rispetto delle cautele imposte dalla natura classificata del testo».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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