Marano, l’organigramma del clan Orlando e le dichiarazioni dei pentiti. Perrone: “Polverino e gli Orlando decretarono la morte di Peppe Gala, ‘o Showman”

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Una struttura piramidale. Il clan Orlando, oggetto della maxi operazione condotta ieri dai carabinieri di Castello di Cisterna, era guidato da Antonio Orlando, meglio noto come “Mazzolino”, tuttora latitante. “Mazzolino” era affiancato – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – da Raffaele Orlando, alias “Papele”, e Gaetano Orlando (nella foto), proprietario di un garage a ridosso del municipio.

C’era poi un secondo livello, capeggiato da Armando Lubrano, alias Shrek o Armandino, Lorenzo Nuvoletta e Angelo Orlando, detto ‘o Malomm, portavoce del clan.

Sotto di loro, invece, Gennaro Sarappo (che aveva influenza anche sui comuni di Quarto e Qualiano) e Raffaele Veccia, alias ‘ Maresciallo, sposato con una Orlando e dato in ascesa negli ultimi tempi.

Infine il livello dei “guagliuni”, impiegati per svariate attività: dal racket al traffico di droga, senza tralasciare il contrabbando di sigarette.

Le dichiarazioni dei pentiti sugli Orlando.

Roberto Perrone: “Antonio Orlando, il capoclan – racconta – ha incontrato Giuseppe Polverino nel 2010 e l’incontro si concretizzò attraverso l’interessamento di Lelluccio ‘o biondo (ndr non indagato). Gli Orlando erano inizialmente legati ai Nuvoletta. Ci fu uno scontro tra i Polverino e i Nuvoletta, allorquando Peppe ‘o Barone diede uno schiaffo ad Antonio Nuvoletta, meglio noto come ‘o Lepre. Armando Orlando, da tutti conosciuto come ‘o Tamarro, fece da paciere. Gli Orlando e Polverino decretarono la morte di Peppe Gala, detto ‘o Showman, in quanto ritenevano fosse un confidente della polizia. La decisione fu assunta nel corso di una riunione che si tenne ai “Carrisi” (zona di Marano ndr). Polverino in più di un’occasione disse agli Orlando di fare attenzione ai Nuvoletta, in quanto gelosi della loro condizione”.

Biagio Di Lanno: “Agli Orlando, con i proventi delle macchinette, noi dei Polverino davamo 90 mila euro l’anno; ai Nuvoletta, invece, 180 mila euro l’anno. Gli Orlando partecipavano alle puntate di droga. Polverino ci ha sempre detto di rispettare gli Orlando. Gli Orlando imponevano ai commercianti della zona di acquistare forniture di buste di plastica. Gli Orlando si occupavano anche di edilizia attraverso i loro rapporti, anche familiari, con i Mallardo”.

Patrizio Buonaccorso, condannato per traffico di droga: “Gli incontri con i vertici degli Orlando avvenivano in un garage di via Sconditi, credo fosse di proprietà di Gaetano Orlando. Le piazze di spaccio erano quelle di piazza Spirito Santo, meglio nota come”miez ‘a preuola”, e quella di via Baracca”.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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