Marano, le inchieste non si fermano: ora potrebbe “toccare” alla politica e a qualche dipendente comunale. Urgono modifiche nell’assetto amministrativo

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E ora, dopo il maxi blitz contro gli Orlando, il clan subentrato ai Polverino ma azzerato nell’arco di soli due anni, si prospettano nuove operazioni delle forze di polizia. Lo ha fatto capire chiaramente ieri il procuratore aggiunto Borrelli, nel corso di una conferenza stampa, non escludendo “interventi” sul fronte politico e amministrativo. Contro i clan, da qualche anno a questa parte, si è fatto tanto, tantissimo, ma ora bisogna chiudere i conti con i personaggi che hanno fatto il bello e il cattivo tempo al Comune, spesso sostenuti da forze oscure o famiglie in odor di camorra. Non è bastato lo scioglimento del Comune, occorre fare un ulteriore sforzo. La politica, finora, è stata toccata soltanto di striscio nonostante le tante inchieste. Quella sull’area industriale potrebbe riservare ancora grosse sorprese, così come quella relativa ai mancati distacchi delle forniture idriche agli abusivi.

Un ulteriore sforzo deve essere compiuto dalle forze dell’ordine, che non devono abbassare la guardia, ma anche i commissari attualmente a capo del municipio devono (se hanno letto ordinanze e relazioni) agire con maggiore solerzia. Qualche spostamento, mirato, è più che necessario. Non bisogna individuare a tutti i costi uno o due capri espiatori (non sarebbe giusto), ma occorre agire un po’ in tutti i comparti o almeno in quelli più chiacchierati. L’operazione di ieri ha fatto emergere tante cose, molte delle quali già note. Una delle più evidenti? Chi ha parentele, sponsor o amicizie particolarmente scomode non può gestire comparti o situazioni amministrative delicate, che richiedono sangue freddo, imparzialità, coraggio e determinazione.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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