Bravi a letto? E’ soprattutto una questione di intelligenza

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«Bravi a letto» si nasce o si diventa?La domanda è insidiosa: in un caso o nell’altro, presuppone che ci siano delle precise caratteristiche che fanno di noi amanti indimenticabili. Ma dare per scontato che queste riguardino caratteristiche fisiche (dalle «dimensioni» maschili ad una determinata sensibilità femminile) è sbagliato.

Una questione di intelligenza

Secondo Le Monde, che alla questione dedica un articolo scritto dalla sex columnist Maïa Mazaurette, diventare «bravi a letto» si può. Perché il corpo (come anche la bellezza) non c’entra: essere ottimi amanti è una questione di cervello. Anzi, di intelligenza. Non ne basta una però, ne servono almeno tre. Prima di tutto quella emotiva, che serve per capire il partner e intuirne i desideri. Poi c’è quella culturale, condizione sine qua non per venirgli incontro e trovare un terreno di intesa comune. Infine, quella fisica: necessaria per avvicinarsi ed adattarsi ad un corpo diverso.

Dalla teoria alla pratica

Basta? No. L’intelligenza è solo la base. La teoria, se vogliamo. Nella pratica entra in gioco qualcosa in più ed è l’intesa con il o la (o i o le) partner. «Bravi a letto», sostiene Mazaurette, non si è mai da soli ma sempre al plurale: gli amanti dotati «non si autoproclamano» e possono esistere solo all’interno di dinamiche che mettono al primo posto le relazioni con l’altro. Insomma, alla fine possiamo essere amanti indimenticabili solo quando troviamo un altro amante indimenticabile (per noi).

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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