Marano. Il decreto di scioglimento del Comune. “Contesto ambientale e burocratico inquinato e contrario alle logiche della legalità”

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Nella relazione sottoscritta dal Ministro dell’Interno, che riassume le vicende illustrate dagli inquirenti che per mesi sei mesi svolsero indagini sul Comune, si fa riferimento a tanti aspetti della vita amministrativa. Alcuni (mancati abbattimenti, abusi edilizi, opere del Piu Europa non realizzate, ingerenza della criminalità sulla politica, parentele, cimitero e Pip) li abbiamo elencati nell’articolo pubblicato ieri. Oggi ci soffermiamo su altri aspetti del dossier che ha portato allo scioglimento del Comune per infiltrazioni della malavita.

“Sintomatici della mala gestio sono la scarsa capacità di riscossione delle entrate tributarie e dei canoni di utenza nonché le carenze registrate nella gestione del patrimonio pubblico, in relazione al quale l’ente continua ad assicurare la manutenzione dei beni senza incamerare i dovuti introiti da coloro che ne usufruiscono. Dalla descritta conduzione dell’ente è derivato un vantaggio per alcune famiglie malavitose che, pur in assenza di un contratto, ovvero senza pagare i canoni idrici o attraverso allacci abusivi, hanno beneficiato di un bene primario”.

La villa del malavitoso

“Anche la villa ove dimora uno stretto congiunto del locale capoclan, abusivamente realizzata su un’area di proprietà altrui, sia allacciata alla rete idrica”.

I condizionamenti

“Le circostanze analiticamente esaminate dalla commissione d’accesso hanno rivelato una serie di condizionamenti dell’amministrazione comunale, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività”.

La gestione commissariale e la questione elettorale

“Sebbene – scrive il ministro dell’Interno – il processo di ripristino della legalità nell’attività del comune sia già iniziato attraverso la gestione provvisoria dell’ente affidata a un commissario straordinario, per garantire l’affrancamento delle influenze della criminalità si ritiene comunque necessaria la nomina di una commissione straordinaria per scongiurare il pericolo che la capacità pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni elettorali”.

Vecchie e nuove amministrazioni, la musica non è cambiata

“L’operato dell’amministrazione comunale è stata oggetto, nel tempo, di attenta osservazione che ha portato per ben due volteallo scioglimento dell’ente per fenomeni di condizionamento: nel settembre del 1991, durante il mandato di omissis (Carlo Di Lanno ndr) e, nel 2004, quando omissis (Mauro Bertini ndr) era sostenuto da una maggioranza di centrosinistra”.

L’ex commissario Tramonti

“Peraltro – rileva l’organo inquirente – già nel 2012 il commissario prefettizio, subentrato alla sfiduciata giunta di omissis (Mario Cavallo ndr), nella relazione rassegnata al termine del proprio mandato aveva segnalato criticità degne di approfondimento, riconducibili, in particolare, al settore urbanistico, all’affidamento dei servizi dei lavori pubblici e alla gestione dei servizi finanziari, evidenziando, al contempo, la sussistenza di un contesto ambientale e burocratico inquinato da logiche contrarie ai principi di legalità”.

L’attività ispettiva e le omissioni dell’Ente

“Il quadro di sintesi delinea i contorni di un ente sicuramente non proiettato al soddisfacimento del pubblico interesse e ciò, sia con riferimento alle situazioni personali di amministratori e dipendenti, sia in relazione alle attività poste in essere,o meglio non svolte, che hanno deviato l’agire pubblico in favore delle consorterie criminali”.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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