Il suo è un chiodo fisso ormai. Da anni il “satrapo” dell’Altra Marano, ideatore dei progetti a maggior rischio di inquinamento mafioso del territorio (Pip, cimitero, lottizzazioni e “giardini e palazzi”), tutti nati sotto le sue gestioni amministrative, è assillato dalla presenza di Terranostranews sul territorio. Non riesce proprio a farsene una ragione che vi sia un giornale che non lesina critiche nemmeno a lui, da sempre abituato ai giornalisti lacché e a consiglieri e assessori “Yes man”. Ci attacca ogni santo giorno, con bugie e menzogne a ripetizione, in puro stile mafioso.
Nega persino l’evidenza. Ha avuto addirittura l’ardire di difendere a spada tratta, pur di sparare un po’ di fango sul nostro giornale, il dirigente comunale più disastroso del Comune degli ultimi 20 anni, che da mesi critichiamo per il suo operato. Non sa (o finge di non sapere) che la Gargiulo è presidente della Commissione per le case popolari, i cui lavori – nonostante le decine di proteste e manifestazioni – non sono stati ancora ultimati. Non sa (anzi sa benissimo) che la Gargiulo è colei che firma le determine per il pagamento di incentivi Ici, centinaia di migliaia di euro ai dipendenti comunali per attività che l’ex commissario Tramonti definiva ordinarie e non straordinarie; non sa (anzi finge di non sapere) che la Gargiulo ha emesso i ruoli dell’acqua dell’anno 2012 e 2013 con ben tre anni e mezzo di ritardo, causando non pochi problemi a un Comune che è da tempo sull’orlo del default. Non sa (anzi finge) che molte di quelle bollette non sono ancora state notificate ai cittadini. Ci riferiamo all’anno 2012 e che il rischio prescrizione, come per la Tarsu 2011, è più che concreto.
Il “satrapo” usa, come sempre, l’arma a lui più congeniale: quella di sputare fango sulle persone che non lo “sviolinano”. Ma sono mosse disperate, di un politico disperato che tenta di distogliere l’attenzione da situazioni ben più importanti: Pip, cimitero, Palazzo Merolla, Giardino dei ciliegi. Tutte creature sue, anzi mostri, che sono costati “carissimo” alla città.
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