Marano, dopo 15 anni di scontri rilasciato il permesso per la costruzione del Giardino dei ciliegi, opera pubblica affidata ai Sarracino

0
1.498 Visite

E’ stato rilasciato lo scorso 22 dicembre, pochi giorni prima dello scioglimento del Comune per camorra, il permesso per la costruzione del complesso polifunzionale (piscina, centro benessere, area giochi e ristorante) denominato Giardino dei ciliegi.

Il rilascio ad opera del commissario ad acta Alberto D’Urso, nominato dall’ex Provincia nell’anno 2010.

Si chiude (salvo sorprese derivanti dall’arrivo dei nuovi commissari al Comune) un iter che si trascinava dal lontano 2001 (giunta Bertini), periodo in cui fu avviato il progetto preliminare. La convenzione con il privato fu sottoscritta invece nel 2006, a seguito di un bando emanato nel 2003. Era il 25 maggio del 2006, tre giorni dopo si sarebbero tenute le elezioni amministrative.

La vicenda Giardino dei ciliegi è stata sviscerata molte volte nel corso degli ultimi anni. Quel progetto, ideato da una giunta che in quel periodo – secondo molti addetti ai lavori – si diede da fare e non poco per i costruttori di Marano, è stato al centro di scontri, dibattiti aspri, sfociati talvolta anche in vere e proprie crisi politiche.

Una querelle infinita, insomma, con ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, arbitrati, consigli comunali sul tema e tanto, tanto altro ancora.

L’ente comunale, per molti anni, si è messo di traverso a quella progettazione, da molti ritenuta inutile o superata. I motivi di tali scontri sono da ricercare nei rapporti di forza tra i palazzinari maranesi e la politica cittadina, molti dei quali risalenti alla fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila.

D’Urso ha rilasciato il permesso di costruire al legale rappresentante della Giardino dei ciliegi scarl, società che si aggiudicò l’appalto. Si tratta di Michele Sarracino, figlio di un noto costruttore nonché ex consigliere comunale Dc tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Esponente di un civico consesso che di lì a poco sarebbe stato sciolto per infiltrazioni della malavita. Il Comune, per l’opera che sorgerà in via Che Guevara (su terreni in buona parte di proprietà della famiglia di un ex consigliere forzista) si accolla l’onere della polizza fidejussoria, circa 3 milioni e mezzo di euro, e gli oneri di esproprio dei terreni. Operazione, quest’ultima, pressoché completata.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti