Marano, il declino di Palazzo Merolla. Ne abbiamo parlato con il professor Palermo e l’ex vicesindaco Bonelli

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Il declino di Palazzo Merolla. La struttura, costata fior di quattrini al Comune e con interventi eseguiti meno di dieci anni fa (la ditta era la Mastromimico di San Cipriano d’Aversa, ovvero una “garanzia”) è ridotto in uno stato pietoso. Lavori eseguiti alla meno peggio, stanze e locali inutilizzati (a parte la breve parentesi del banco alimentare e l’esperienza della biblioteca), muffa, umidità, calcinacci che crollano e il rimpianto per quel che era stato, che potrebbe essere e che invece non è.

Dopo l’articolo di qualche giorno, in cui documentavamo lo stato di degrado della struttura, sull’argomento sono intervenuti il professor Carlo Palermo, studioso e cultore  e l’ex vicesindaco e appassionato di arte Gaetano Bonelli. Di seguito i due interventi:

“Marano proprio non riesce a riconoscere, tutelare e valorizzare il suo enorme patrimonio di Beni Culturali. Negli anni ha fatto strage di quelli archeologici con l’edilizia abusiva e non. Ben tre castelli, che la rendono seconda a Napoli, sono quasi del tutto abbandonati al degrado e a gravi aggressioni estetiche e strutturali col più assoluto silenzio degli organi di controllo. Masserie cinque-seicentesche proditoriamente abbattute invocandone la semplice ristruttura-zione. Il complesso eremitico di Pietra Spaccata, sorto su gotte risalenti al neolitico e sui resti di una villa romana del II secolo che rischia il collassamento strutturale per mancanza di coordina-mento tra le Istituzioni e gli Enti preposti ad accertarne la reale proprietà. Ora, è la volta di Palazzo Merolla, che sebbene miracolosamente strappato alla speculazione edilizia e inaugurato come “Palazzo della Cultura”, sede di una corposa dotazione libraria e di un primo nucleo di monumentini romani fatti collocare dall’Archeoclub “Maraheis per un costituendo antiquarium, sede di numerose attività culturali e concertistiche… prima è stato snaturato collocandovi l’ufficio Tecnico e poi improvvisamente e inspiegabilmente chiuso è ricaduto nel più totale abbandono. Le Istituzioni? I politici? I cittadini? Sembra che per rintracciarli o sollecitarne ruoli o funzioni non resti che rivolgersi alla nota trasmissione “Chi l’ha Visto”.

Carlo Palermo, presidente Archeoclub Maraheis

“Una città che perde la sua identità, è destinata a divenire un mero agglomerato di case. E’ esattamente quanto da anni, si è verificato a Marano, città dalle enormi potenzialità, puntualmente mortificate per assecondare logiche speculative e per miopie politiche. La scelta di allocare nel Palazzo della Cultura l’ufficio tecnico comunale prima e il banco della solidarietà poi erano e sono da considerarsi quantomai infelici e per nulla rispettose della vocazione culturale che era stata destinata allo storico edificio. Se davvero si vuole contrastare l’illegalità, la camorra ed il degrado, l’antidoto è la Cultura. Pensare che in una città di oltre sessantamila abitanti non ci sia uno spazio destinato a mostre, eventi, un museo che ne documenti la storia, è davvero triste. Bisogna restituire a palazzo Merolla il decoro che merita, rispettandone la funzione per la quale venne acquisito al patrimonio comunale spendendo ingenti risorse atte a rispondere alle esigenze culturali delle quali la città ha evidente bisogno per rinascere ed ambire ad un futuro migliore”.

Gaetano Bonelli, già vicesindaco di Marano

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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