Camorra, nuove leve, vecchie generazioni e pentimenti. L'ultimo è quello del boss Antonio Birra

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Le nuove leve sparano, le vecchie generazioni, invece, si pentono. Le famiglie criminali iniziano a scricchiolare da un lato; dall’altro, tuttavia, ne emergono di nuove. A Napoli e nell’hinterland, questo sta accadendo. Un quadro complesso. Eclatante è il recente pentimento del boss Antonio Birra dell’omonimo clan camorristico operante nel territorio di Ercolano. Il pm Sergio Ferrigno, (pool anticamorra della Procura della Repubblica di Napoli, coordinato dai pm aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli) e’ il titolare dell’inchiesta. Al presidente della Corte, Francesco De Falco Giannone, ventinovesima sezione penale del gip, il pm ha ribadito che sono sopraggiunti fatti nuovi in merito agli interrogatori di Birra.

Infatti due sono le date importanti in relazione a ciò che ha dichiarato il collaboratore di giustizia: 3 e 17 giugno 2016. Mentre, sempre nella requisitoria del pm, è emerso che il 20 giugno, l’imputato Giovanni Savino ha rilasciato alcune precisazioni. Non può essere ancora definito, quest’ultimo, un vero e proprio pentito ma uno step ulteriore in avanti per l’esito processuale, secondo il teorema del pm.

Gli imputati presenti in aula: Vincenzo Bonavolta (ha chiesto scusa pubblicamente ai familiari delle vittime), e Felice Saccone; gli altri: Ciro Savino, Giovanni Savino, Carlo Serrano, Gerardo Savino, Giuseppe e Giacomo Zeno in videoconferenza. Alcuni stralci del processo, al clan Birra, si celebreranno in Corte d’Assise. La prossima udienza, in Tribunale di Napoli, il 12 luglio 2016. Ascolteremo cosa ci dirà Antonio Birra. Ce ne saranno di sorprese che faranno tremare gli ambienti della malavita.

Mario Conforto

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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