I luoghi del cuore, il borgo del Petraio: il luogo insolito e nascosto che dà aria ai pensieri..

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Il Borgo del Petraio, la sua salita, i gradini, la discesa…tutto un mondo risponde al nome di questa che per alcuni di voi potrebbe essere anche soltanto una fermata della Funicolare di piazza Amedeo. Il Petraio, appunto. Provate a scendere a quella fermata, dimenticate i vostri affari, le commissioni, che vi stanno portando da un punto all’altro della nostra caotica e affascinante città. Prendete fiato, datevi una pausa e, sì, scendete al Petraio. Vi accoglierà il silenzio di un luogo magico che sembra essere sospeso nel tempo, un panorama mozzafiato, stradine che costeggiano misteriosi giardini e le mura tufacee di piccoli palazzi antichi. Incontrerete forse qualcuno, un viandante che ha scelto, come voi, di andare a piedi.

Vi saluterà, perché chi passa per il Petraio saluta chi si incrocia per strada, come facevano i nostri avi nei vecchi paesi, in un passato in cui il tempo era prezioso e non sembrava mai correre pazzamente, ma scandire i minuti con riflessione e bellezza. E forse si fermerà a dirvi che bel tempo fa oggi, e come sono pesanti le scale in salita mentre in discesa, si va giù, a Mergellina, incontro al mare, e sembra che vi si arrivi in fretta, in leggerezza. Oppure si può salire al Vomero, attraverso i gradini che portano a via Palizzi e a piazza Vanvitelli… salire ‘n coppa a’ Santarell’, come sentivo dire da bambina ai più anziani. Il tracciato della salita è antico, ripercorre un primitivo alveo  alluvionale che doveva scendere un tempo dalla collina del Vomero verso il mare. Forse è questo uno di quei luoghi dal quale si comprende come Napoli, come tante altre città di mare, si sia stratificata a lungo, con la sua natura e la sua storia, di fronte all’andirivieni del mare. E’ uno di quei luoghi che conserva la memoria della città vetusta, e  la restituisce senza celare gli aspetti più moderni, le folle brulicanti, ma lontane, nelle strade del centro, il porto invaso dalle imbarcazioni, il frastuno che risponde a tanto silenzio. E qui che si avverte come “Ogni altrove non è che questa riva, questa città”. (Constantinos Kavafis, La Città)

© Copyright Emilia Pirozzi, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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