Marano, in città “fioccano” arresti e sequestri. Mentre in silenzio prosegue il lavoro della Commissione d’accesso

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Mentre in città, da qualche tempo, sono all’ordine del giorno operazioni delle forze di polizia (le ordinanze di custodia cautelare e i provvedimenti di sequestro non si contano), prosegue in silenzio anche il lavoro della Commissione d’accesso agli atti (ieri l’ultimo summit) inviata dal prefetto di Napoli per indagare sugli atti amministrativi del Comune e su eventuali condizionamenti della malavita organizzata.

Per molti non è un caso che tutto stia accadendo proprio in questo periodo. Sul Comune, inteso come ente ma anche come città, c’è un’attenzione come non si era mai vista, nemmeno negli anni d’oro della camorra cittadina, quando le giunte (quasi tutte) erano espressione diretta della criminalità locale.

Alcuni dati sono noti e anche alcuni filoni di indagine. Si punta, come detto, a stabilire se vi sia una connessione tra alcuni atti amministrativi ed eventuali ingerenze della criminalità, dirette o indirette, orchestrate cioè attraverso esponenti della giunta o del civico consesso o esclusivamente attraverso tecnici e dipendenti comunali.

Sono in tanti a pensare che l’ente sia ad un passo dallo scioglimento per camorra, non perché – come ribadito in altre occasioni -il sindaco o i consiglieri siano diretta espressione della malavita, ma per eventi, fatti, circostanze e riscontri oggettivi che fanno propendere per questa tesi.

Quali sono i riscontri?

Parentele scomode che coinvolgono troppi amministratori. E una serie di indagini e vicende (vecchie e nuove) scottanti.

Tra cui quelle relative ai furti di acqua potabile, licenze commerciali, abusivismo edilizio (ricordate cosa è accaduto di recente e prima di Natale?), area industriale (seguita tra l’altro dalla Direzione distrettuale antimafia), mancata assegnazione, inaugurazioni e completamento di beni confiscati (asilo nido, isola ecologica) o beni acquisiti al patrimonio per abuso edilizio (via Antica consolare campana). Mancato abbattimento di beni abusivi. Casalanno in primis, ma anche il manufatto a ridosso della casa dei mutilati di piazza della Pace.

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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