Marano, i dirigenti-disastro del Comune e il caso della “deficitarietà strutturale” di cui nessuno si era accorto…

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Ci siamo spessi soffermati sugli errori compiuti dai politici e dagli amministratori comunali di Marano. Tanti, tantissimi non solo nel corso degli ultimi mesi ma, più in generale, nel corso degli ultimi 10-15 anni.

Ma c’è un aspetto che sicuramente è da tener presente: spesso anche i dirigenti, pagati profumatamente, ci mettono del loro. I casi da snocciolare sarebbero parecchi, ma noi, per ragioni di spazio, oggi analizziamo due delle ultime vicende più eclatanti.

Il Comune di Marano, nonostante avesse approvato all’inizio dell’anno un piano per il fabbisogno del personale e nonostante abbia incassato il parere favorevole del Ministero degli Interni, non potrà assumere né staffisti né tanto meno funzionari a tempo determinato (articolo 110).

L’ente infatti risulta essere in condizioni di deficitarietà strutturale, il passo antecedente al dissesto finanziario, poiché ha sforato 5 parametri sui dieci presi in esame dagli organismi preposti.

Il dirigente del settore economico dell’Ente, Claudia Gargiulo, aveva dato il via libera per l’approvazione del fabbisogno del personale comunale (in pratica ha detto sì all’assunzione di nuove figure) ma poche settimane dopo, ovvero qualche giorno fa, ha rilevato che il Comune non sarebbe stato in grado di assumerli e pagarli alla luce della deficitarietà strutturale emersa. In poche parole, non se ne farà nulla.

Claudia Gargiulo, dirigente a tempo indeterminato del Comune, è la stessa dirigente che per la bellezza di ben 4 anni non ha ritenuto opportuno emettere i ruoli dell’acqua. Ha sempre sostenuto di non avere il personale necessario per farlo, ma nel contempo non ha mai bandito nemmeno la gara che avrebbe consentito all’ente di individuare una società esterna. Niente di niente, eppure il super dirigente ogni anno continua a portare il classico premio aggiuntivo per i risultati raggiunti. Quali? Resta un mistero.

Un altro esempio alquanto eclatante? Il neo segretario generale del Comune, Maria Giuseppina D’Ambrosio, responsabile dell’anticorruzione e garante della liceità degli atti comunali, non si è accorta dell’errore commesso dal  presidente del Consiglio Marra, che aveva convocato un consiglio straordinario che straordinario non era, sbagliando anche sulla data di convocazione. Il consiglio fu convocato il 9 maggio per il successivo 12 maggio, non tenendo conto però dei cosiddetti tre giorni liberi previsti dalle norme in materia. Il Consiglio si sarebbe dovuto svolgere (in prima battuta) non prima del 13 maggio.

La D’Ambrosio ha anche avallato l’atto di giunta, approvato pochi giorni dopo l’arrivo della Commissione d’accesso, con il quale l’ente ha stralciato (procedura forzata?) dalla particella 399 foglio 8 l’immobile abusivo costruito alle spalle della casa del mutilato, chiuso nei mesi scorsi sulla scorta di una denuncia e riaperto pochi giorni dopo, in fretta e furia.

 

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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