Un’aula semi deserta, più deserta che semi, per il congedo di Angelo Liccardo e della sua truppa. La sala del commiato insomma: quella attesa per due anni e mai inaugurata.

Battute a parte, stasera era in programma la seconda convocazione del consiglio comunale, quello incentrato sulla presa d’atto delle dimissioni del primo cittadino. La foto che vi proponiamo è eloquente: 8 consiglieri di maggioranza (compreso Marra, ovviamente tra i banchi della presidenza), nessun consigliere di opposizione, ma il forfait di questi ultimi era stato ampiamente annunciato e motivato. Maggioranza (si fa per dire) senza i seguenti consiglieri: Palladino, Migliaccio, Santoro e De Biase.  Il sindaco ha ringraziato la città, i suoi consiglieri, ha ovviamente lanciato frecciate e frecciatine contro l’opposizione, ha detto di avercela messa tutta e che il Comune è in una situazione di gravissime difficoltà. E, naturalmente, di non avere più i numeri per andare avanti. Nemmeno una parola, però, sugli errori compiuti, sul fatto che per mesi e mesi è stato impelagato in questioni di poltrone, poltroncine, assessorati e quant’altro.

Ringraziamenti anche da parte di Vincenzo Marra, che ha concluso il suo intervento sulla stessa falsariga di Liccardo, accusando l’opposizione di esser stata “strumentale e non collaborativa” e dimenticando, anche lui, le decine di proposte partorite dalla minoranza (da noi spesso criticata) e sistematicamente bocciate dalla maggioranza. Dimenticando inoltre i conflitti interni, le tante questione non prese di petto, i mesi e mesi di immobilismo totale, le tarantelle e le forzature regolamentari.

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