Colpo di scena nelle indagini sull’omicidio di Giovanna Arrivoli, la donna che voleva diventare uomo, ritrovata semisepolta lunedì sera in uno spiazzo abbandonato in via Giulio Cesere a Melito. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno fermato l’uomo che ha sepolto il corpo di Jojò, cosi si faceva chiamare la vittima, che gestiva un bar nel quartiere 219 di Melito, una delle maggiori roccaforti del clan Amato – Pagano.
L’uomo è stato identificato grazie alle impronte digitali, lasciate sulla pala e agli altri attrezzi, utilizzati per scavare la fossa per la vittima e anche dalla posizione del gps del suo cellulare. L’uomo, la cui identità non è stata ancora resa nota e rinchiuso in cella, in attesa dell’udienza di convalida. Il fermato è accusato di occultamento di cadavere, con l’aggravante di aver favorito il clan.
Il Mattino
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