Lo avevamo scritto appena pochi giorni fa, con un articolo dal titolo esemplificativo (Le superlative difese legali del Comune di Marano), che l’ente cittadino stava raccogliendo sconfitte su sconfitte sul fronte legale. Alle dèbacle sul fronte stadio, Di Grezia, De Luca, C17, infatti, se ne aggiunge un’altra: persa la battaglia (almeno il primo round) sulla questione Giardino dei ciliegi.

Ma andiamo con ordine. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dalla Giardino dei ciliegi scarl, la società assegnataria dei lavori per la realizzazione di un centro sportivo polifunzionale nell’area a ridosso di via Che Guevara, già espropriata dal Comune con procedure pressoché ultimate, eccezion fatta per i titolari dei terreni (tra cui alcuni familiari del consigliere di maggioranza Castrese Alfiero) che non hanno accettato l’indennizzo del Comune richiedendo un arbitrato.

La società Giardino dei ciliegi – vincitrice di una gara (project financing) bandita oltre dieci anni fa – aveva sollecitato l’ente comunale alla modifica del quadro economico del progetto e l’allungamento dei tempi della convenzione, ovvero i tempi di gestione della nascente struttura, da portare dagli attuali 15 anni a 50 anni.

Una proposta che fu bocciata a suo tempo e che ora torna prepotentemente in auge. Per effetto di questa sentenza, nel caso in cui non dovesse essere impugnata al Consiglio di Stato, il Comune dovrà sborsare un’ingente somma (milioni di euro) per venire incontro alle richieste della Giardino dei ciliegi scarl e consentire alla stessa di gestire la struttura sportiva per almeno 50 anni.

A questo punto le domande sorgono spontanee: è un’opera ancora necessaria alla città? Il gioco vale la candela? C’è ancora margine per azzerare tutto? E se sì, quanto ci rimetterà il Comune in termini di risarcimento per i progetti già presentati e il tempo perso dalla Giardino dei ciliegi?

Una decisione politica di enorme portata, impossibile da prendere in un quadro così frammentato, caotico, confusionario e senza alcun numero certo in Consiglio comunale.

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