Non è più una novità e non è solo il mercato ortofrutticolo, naturalmente. Cambiano le ditte, cambiano i proclami, le promesse, ma alla fine nulla cambia: Marano è sporca. Non siamo in emergenza, come lo siamo stati nelle scorse settimane, ma siamo ormai al disservizio quotidiano, cronico. Il mercato ortofrutticolo è soltanto la punta dell’iceberg. Lo spazzamento non esiste, il prelievo funziona a corrente alternata, l’isola ecologica – come avevamo previsto e scritto in più di un’occasione – non aprirà in tempi rapidi. Il motivo? La parte politica, nonostante le chiacchiere e le promesse, non ha ancora dato l’indirizzo (atti concreti, non le letterine in stile Babbo Natale) ai tecnici. Non ha fatto quelle cose che avevamo elencato la scorsa settimana: nomina Rup, collaudi nel sito e variazione del piano industriale del prossimo bando di gara. Quando si daranno una mossa? Per ora siamo al disastro, insomma. Soltanto un commissario prefettizio – a nostro avviso (ma ormai lo pensano in tantissimi) – potrebbe portare un po’ d’ordine in questo stato di caos assoluto.

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