Non si ferma l’ondata di violenza nelle corsie ospedaliere dove i sanitari diventano preda di atti di violenza e prevaricazione. L’ennesimo episodio dell’escalation di aggressioni è accaduto questo pomeriggio all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Loreto Mare dove un infermiere è stato picchiato dai parenti di una signora assistita nell’area medica del Triage. Nonostante l’assistenza immediata alla donna, che manifestava sintomi quali vomito e perdita di sangue dalla bocca, alcuni dei familiari pretendevano di entrare nelle aree ospedaliere interdette al pubblico ed avevano iniziato a gridare e minacciare i sanitari, spaventando anche gli altri degenti in attesa del turno per essere visitati. Quando l’infermiere ha chiesto ai familiari della donna di contenersi con il linguaggio e di non alzare la voce è scattata l’aggressione.

Il marito della donna si è scagliato contro l’infermiere con calci e pugni, colpendolo soprattutto al volto e provocandogli un trauma commotivo alla testa. Sul posto è giunta anche la polizia, allertata dagli stessi sanitari, ma non è stata formalizzata, almeno per il momento, alcuna denuncia dal personale sanitario né dalla stessa vittima, sebbene l’episodio sia stato trascritto in un verbale da consegnare alla direzione sanitaria ospedaliera. Nonostante le iniziative di protesta e gli appelli dell’ordine dei medici e delle associazioni infermieristiche, che mesi fa avevano indossato un giubbotto che simbolicamente riproduceva quello antiproiettile con la scritta «Stop alla violenza in corsia», le aggressioni continuano a verificarsi quasi quotidianamente terrorizzando medici, infermieri e pazienti.

Il Mattino

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