Un nuovo scandalo sulla sanità si abbatte sulla Regione Lombardia, scatenando un vero e proprio terremoto. In manette finisce Fabio Rizzi, 49 anni, ex senatore, plenipotenziario di Maroni per la sanità e ‘padre’ della Riforma, provvedimento di cui il governatore lombardo si è detto più volte fiero.
In Regione era in corso la commemorazione delle vittime delle forze dell’ordine quando si sono presentati i carabinieri del comando provinciale: si sono diretti nell’ufficio di Rizzi e hanno iniziato a perquisirlo. Erano gli investigatori dell’operazione ‘Smile’, 21 arresti (uno è Rizzi) per tangenti in sanità. Arrivata la notizia, in Regione è stata subito sciolta l’assemblea e riunita la capigruppo.
La notizia dell’arresto è stata confermata da Raffaele Cattaneo (Ncd), presidente del consiglio regionale: “C’è sgomento e tristezza. Da un punto di vista umano la notizia non mi rallegra affatto, ma da un punto di vista istituzionale è un altro colpo alla credibilità del Consiglio che stiamo cercando di recuperare”.
Anche la compagna di Rizzi è stata raggiunta da un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per tutti e due c’è la contestazione dell’associazione per delinquere. L’inchiesta è condotta dal tribunale di Monza e si muove sull’ipotesi dell’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Al centro dell’operazione c’è un gruppo imprenditoriale accusato di aver turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici, banditi da diverse aziende ospedaliere per la gestione, in outsourcing,
di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare.
Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti episodi corruttivi nei confronti di 10 soggetti investiti di funzioni pubbliche, condizionamenti nell’aggiudicazione e nello svolgimento di appalti indetti da aziende ospedaliere della Lombardia, oltre ad analoghe ingerenze nelle procedure di contrattazione con importanti strutture sanitarie private accreditate con il Sistema sanitario nazionale.
Repubblica
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