Marano, le indagini sul Comune e quelle voci sul possibile arrivo di una commissione d’accesso

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Una commissione d’accesso agli atti del Comune? Avvisi di garanzia in arrivo, il possibile scioglimento dell’ente o è tutta una burla? Della possibilità che le recenti indagini sul Comune di Marano possano dare luogo a degli scossoni politico-amministrativi se ne parla ormai da settimane. Terranostranews, qualche mese fa, ben prima dell’inchiesta sul Pip, ipotizzò che vi fossero delle attenzione serie da parte dei magistrati e delle forze dell’ordine. Ipotesi suffragate da una serie di vicende, di fatti ormai ben noti agli addetti ai lavori e a gran parte dei nostri lettori. Quali?

Il Pip in primis, ovviamente. Per questo specifico filone, seguito dalla Direzione distrettuale antimafia, rischiano un po’ tutti: politici, imprenditori, vecchi e nuovi dirigenti comunali (soprattutto per gli omessi controlli), ma ai più sembra difficile che, al di là delle singole responsabilità, questa faccenda, tra le più note ed intricate, possa determinare uno stravolgimento dell’attuale assetto amministrativo. Le procedure di gara risalgono infatti all’anteguerra e alcuni personaggi, tra tecnici e politici che orchestrarono la “braciola” dell’area industriale, sono ormai del tutto o quasi fuori dai giochi. La nostra previsione è che qualche avviso di garanzia possa essere emesso nel giro di qualche settimana, ma gli effetti – salvo clamorosi colpi di scena – non dovrebbero essere devastanti almeno per l’ambito locale.

Ci sono però altre storie, vicende seguite con altrettanta attenzione dalle forze di polizia. Storie più recenti, alcune delle quali seguite anche dalla prefettura, e anche in questo caso note anche e soprattutto per le continue denunce e segnalazioni mediatiche. Quali sono?

C’è l’arcinota vicenda del Giardino dei Cinque sensi, poi divenuto dei due sensi. Un’opera pubblica finanziata con fondi europei. Le attenzioni sarebbero focalizzate sul lasso di tempo (troppo tempo) intercorso tra i pronunciamenti giudiziari e le operazioni di sgombero che avrebbe dovuto, nelle more dei procedimenti, eseguire il Comune.

Stessa musica anche per il capannone abusivo di via Marano-Pianura, mai abbattuto e che di fatto ha impedito la realizzazione di un’arteria anch’essa finanziata con soldi del Piu Europa.

C’è infine la storia dell’ordinanza di abbattimento della statura dell Vergine di via Vallesana, rimossa solo dopo l’esplosione del caso mediatico. Collegata a questa storia, anche se non direttamente, è tutta la vicenda relativa al tentativo di mandare a casa anzitempo il sindaco Liccardo con una manovra dal notaio ordita dalla minoranza alla vigilia di Natale e sfumata in extremis. Una vicenda che ha visto protagonisti consiglieri e noti imprenditori della zona e con modalità ancora da chiarire.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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