Negli ambienti della sinistra cittadina, di quel poco che è rimasto dopo l’esodo degli ultimi anni e gli errori politici colossali commessi nel corso degli anni dagli ex esponenti di Rifondazione e Sel, lo si dice sottovoce. Lo si dice stando un po’ attenti e senza insistere più di tanto. Cosa si dice? Che Mauro Bertini ha fatto il suo tempo. Nel bene e nel male ha dato tanto alla città e più di questo, oggettivamente, non potrà dare. In tanti, pertanto, auspicano che il grande “dittatore” dell’Altra Marano lasci il campo a qualche giovane.

I “sinistri” non osano dirlo per timore di essere “cazziati” dal grande satrapo dell’Altra Marano o di finire nelle grinfie del suo strettissimo entourage, composto perlopiù da anziani non sempre a conoscenze delle dinamiche politico-amministrative della città. Eppure, trascorsi ormai tre anni dall’inizio della consiliatura e falliti i vari tentativi di sfiduciare Liccardo, non vi sarebbe proprio nulla di disdicevole se si verificasse l’avvicendamento tra Bertini e Vincenzo Rusciano, il più votato alle ultime amministrative per la lista di Rifondazione comunista.

Sarebbe lui, infatti, a subentrargli se Bertini decidesse di dimettersi. Alla soglia delle 74 primavere, Bertini si congederebbe nel migliore dei modi, lasciando spazio a un ragazzo che avrebbe così l’opportunità (se il Comune non sarà sciolto per fattori esterni) di fare esperienza e portare nel civico consesso idee nuove e potenziali iniziative. Sarebbe un grande gesto e sarebbe apprezzato da tutti.

Rusciano, 32 anni, laureato in Scienze politiche con il massimo dei voti, con un dottorato di ricerca in progress, potrebbe portare nuova linfa all’ormai stantìa liturgia della sinistra (talvolta nemmeno più sinistra) in salsa bertiniana o fanelliana, che da anni monopolizza la scena.

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