Il killer De Maria, a firmare il permesso la giudice che condannò Berlusconi

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C’è la firma di Giulia Turri nel provvedimento che, nel 2023 ha disposto per Emanuele De Maria la liberazione per svolgere il lavoro di receptionist all’hotel Berna, vicino alla stazione centrale di Milano.  La magistrata, dal 2019 in servizio presso l’Ufficio di sorveglianza di Milano, era diventata famosa per aver presieduto il collegio che nel 2013 aveva condannato in primo grado Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile al termine del processo “Ruby”. Per la cronaca, Berlusconi sarà poi assolto in appello “perché il fatto non sussiste”. Sentenza confermata dalla Cassazione nel 2015. Tornado invece a De Maria, arrestato nel 2018 dopo aver ucciso due anni prima a coltellate a Castel Volturno una 23enne di origine tunisina, sarebbe diventato definitivamente libero nel 2030.

In primo grado i pm avevano chiesto per lui la pena di trent’anni, ridotti a quattordici con rito abbreviato e poi ulteriormente ridotti a dodici in appello. I magistrati esclusero tutte le aggravanti, fra cui premeditazione, motivi abbietti e crudeltà. Inevitabili le polemiche: con un simile curriculum criminale, sulla base di quali elementi De Maria è stato liberato dopo così poco tempo?

Fonte Libero

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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