Il caso. Marano e dintorni, cresce il numero di richieste di autorizzazione per l’avvio di attività funebri dopo le interdittive antimafia emanate dalla Prefettura ad alcuni “storici” operatori

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Il carro funebre con il feretro di Fabrizio Frizzi entra nella sede Rai di viale Mazzini, Roma, 27 marzo 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI
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A Marano e nei comuni limitrofi nell’ultimo periodo si sta delineando uno scenario da monitorare nel settore dei servizi funebri. Negli ultimi tempi, infatti, si registra una proliferazione di Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (SCIA) presentate al Comune di Marano e a quelli limitrofi da parte di agenzie funebri con nomi e denominazioni perlomeno insolite o sconosciute con sedi legali in altri territori della Campania o persino in altre regioni.

Questa anomala ondata di nuove attività commerciali nel delicato ambito dei servizi funebri desta non poche perplessità, così come già accadde sei-sette anni fa, quando alcune aziende del settore – interdette o sequestrate – per bypassare i provvedimenti si appoggiarono ad altre aziende, soprattutto alla luce di un altro dato significativo che emerge con forza nel panorama locale: la Prefettura di Napoli, proprio nel recente periodo, ha emesso diverse interdittive antimafia nei confronti di imprese operanti nel medesimo settore.

La coincidenza temporale tra la presentazione di queste SCIA da parte di soggetti sconosciuti e le misure interdittive prefettizie solleva interrogativi legittimi. È lecito chiedersi se dietro queste denominazioni poco familiari si celino vecchie conoscenze?

Il settore dei servizi funebri, purtroppo, si è spesso rivelato terreno fertile per interessi opachi della criminalità organizzata, che mira a infiltrarsi nel tessuto economico. Proprio per questo motivo, l’attenzione delle autorità competenti e della Prefettura di Napoli dovrà essere ancora più alta anche dopo e non solo nella fase di adozione dei provvedimenti interdittivi.

La comparsa di queste nuove SCIA, con nomi che non trovano riscontro nella storia commerciale locale, potrebbero rappresentare un campanello d’allarme che andrebbe quanto meno attenzionato.

Si registra, infine, sempre come avvenuto in passato, nelle ultime settimane l’operatività sul territorio di imprese funebri mai viste prima, con sedi legali fuori regione e con sedi operative nell’area napoletana.

© Copyright 2025 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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