ADDIZIONALE IRPEF, IN CAMPANIA LE ALIQUOTE PIU’ ALTE D’ITALIA

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Le addizionali regionali all’Irpef rappresentano uno strumento attraverso il quale le Regioni italiane possono esercitare una certa autonomia nella gestione della propria fiscalità. Questo meccanismo consente di modulare le imposte, sia in aumento che in diminuzione, e di differenziarle per scaglioni di reddito, in base alle specifiche esigenze e alle scelte politiche di ciascuna amministrazione regionale.

Le addizionali regionali Irpef vengono trattenute mensilmente dalle buste paga dei lavoratori. A differenza di un sistema fiscale uniforme a livello nazionale, l’Irpef regionale presenta una variabilità significativa tra le diverse Regioni. Sebbene esista un’aliquota di base, fissata dallo Stato all’1,23% del reddito complessivo, ogni amministrazione ha la facoltà di modificare tale aliquota. Questa flessibilità consente alle Regioni di adeguare le proprie entrate, ad esempio, per finanziare in misura maggiore la sanità o altri servizi pubblici.

Le Regioni possono intervenire sulle addizionali regionali in due modi principali: riducendole, attraverso l’introduzione di detrazioni specifiche, o aumentandole, fino a un limite massimo del 3,33% del reddito. Secondo un’analisi condotta dal Corriere della Sera, in collaborazione con il Consiglio nazionale dei commercialisti, diverse Regioni hanno apportato modifiche alle aliquote rispetto a quelle base. Tra queste figurano il Lazio, la Liguria, il Molise e la Toscana.

La Provincia autonoma di Trento ha invece optato per una diversa modifica, innalzando da 25mila a 30mila euro la soglia di esenzione dal pagamento dell’addizionale. Il Lazio ha scelto di ridurre le addizionali per i contribuenti rientranti nei primi due scaglioni di reddito, secondo il vecchio sistema a quattro aliquote. Al contrario, Liguria, Molise e Toscana hanno aumentato le aliquote per il terzo e il quarto scaglione di reddito, corrispondenti ai redditi superiori a 28mila euro.

In Campania il livello di tassazione è fra i più alti. Vero è che in alcune Regioni il prelievo fiscale è più elevato: in EmiliaRomagna l’addizionale sale a 133 euro, in Toscana a 142 euro e in Piemonte a 162 euro. Un livello di tassazione ancora più alto si registra in Abruzzo, Calabria e Campania, dove l’addizionale raggiunge i 173 euro, e in Molise, Regione con il primato negativo, con 203 euro. Per i contribuenti con un reddito di 20mila euro annui, l’imposta base è pari a 246 euro, applicata in Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sicilia e Veneto.

Nessuna Regione scende al di sotto di questa soglia, con l’unica eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano, che prevedono un’esenzione totale. In diverse Regioni, tuttavia, l’addizionale è più elevata, oscillando tra i 261 euro delle Marche e i 346 euro di Lazio, Abruzzo e Calabria. La Campania si colloca in questa fascia con un’addizionale di 408 euro, mentre il Molise raggiunge i 416 euro. Una situazione analoga si osserva per i redditi di 40mila euro annui. Due Regioni superano la soglia dei 1.000 euro: la Campania, con 1.028 euro di addizionali, e il Molise, con 1.030 euro.

È interessante notare come il Lazio, rispetto al 2024, abbia operato un taglio di 208 euro annui per i contribuenti in questa fascia di reddito. Le agevolazioni fiscali introdotte dal Lazio si estendono anche ai redditi più elevati. Per i contribuenti con un reddito di 60mila euro annui, l’addizionale più bassa si registra a Bolzano (308 euro), mentre l’imposta base è di 738 euro.

In altre Regioni, l’importo è superiore: in Puglia si attesta a 929 euro, in Toscana a 1.460 euro, nel Lazio a 1.490 euro (con un risparmio di 268 euro rispetto all’anno precedente), in Campania a 1.680 euro e in Molise a 1.760 euro. Infine, per i redditi di 100mila euro annui, l’imposta a Bolzano è di 925 euro. L’addizionale più diffusa è di 1.230 euro annui, ma diverse Regioni superano tale importo. Le Regioni con il prelievo fiscale più elevato per questa fascia di reddito sono Piemonte e Toscana (2.790 euro), Lazio (2.820 euro) e, come per le altre fasce di reddito, Campania (3.010 euro) e Molise (3.210 euro).

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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