Dopo aver preso il controllo della città di Quneitra nel Golan, al confine con Israele, i ribelli siriani affermano di essere a 20 chilometri dalla capitale Damasco. A scriverlo è il Times of Israel, che cita fonti dei miliziani antigovernativi e un ufficiale siriano. Gli Usa invitano i propri connazionali a lasciare il Paese, mentre Israele rafforza il presidio dell’Idf sul Golan perché ritiene che l’esercito siriano possa crollare a breve. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur specificando che “non ci sono preoccupazioni” per gli italiani in Siria, è pronto a “organizzare evacuazioni” per le quali “ci sono già richieste”.
La situazione degli italiani
“L’ambasciata è pronta a organizzare evacuazioni, abbiamo già richieste. Il governo è pronto a fare il necessario sia con iniziative nazionali che Onu per l’uscita in sicurezza dei cittadini”, ha detto Tajani al termine della riunione all’Unità di crisi della Farnesina in cui il ministro si è collegato con tutti gli ambasciatori italiani nella regione. “Faremo in modo che tutti coloro che vogliono laciare la Siria possano farlo”, ha aggiunto. “Al momento” comunque “non ci sono preoccupazioni” per i nostri connazionali, che sono circa 300. “Alcuni sono riusciti a lasciare il Paese. Tutti sono in contatto con la nostra ambasciata a Damasco. La situazione è sotto controllo”, ha specificato Tajani. “L’obiettivo che sosteniamo è la soluzione poitica, non militare che permetta di garantire pace e stabilità in Siria, che è parte importante della stabilità in Medio Oriente. Abbiamo fiducia e sosteniamo il confronto in corso a Doha” fra Iran, Russia e Turchia, “e ci auguriamo che da quell’incontro si possa trovare un accordo con una soluzione politica, che incoraggiamo tutte le parti a perseguire”, ha detto Tajani, che ha sottolineato come sulla Siria ci sia un “costante contatto” tra i partner del G7.