“Un primo test del sangue nel 2022 rivelò anomalie, poi confermate nel 2023: le due pugilatrici presentavano un cariotipo anomalo, che indica che sono maschi”, ha aggiunto il presidente del comitato medico Iba, il greco
Ioannis Fillipatos, già presidente dell’ente europeo di boxe ed eletto nel 2022 ad Assisi.Il segretario generale dell’IBA, il britannico
Chris Roberts (per la cronaca ex ufficiale dell’esercito britannico e reduce della guerra in Iraq) ha dichiarato che sono stati effettuati due esami del sangue su Khelif e Lin, uno nel 2022 e uno nel 2023. Roberts ha ribadito che “i cromosomi a cui ci riferiamo nelle regole di competizione rendono entrambi i pugili ineleggibili”.
Ancora più diretto, Ioannis Filippatos, dirigente sportivo e ginecologo, ha affermato: “Non posso dirvi se l’algerina è nata donna, ma il risultato medico e i laboratori dicono che questo pugile è maschio. Ho visto questo risultato. Non siamo contro Khelif, è una bravissima pugile. Non ero in ospedale quando è nata, mi piace l’Algeria! In questo caso, abbiamo bisogno del pugile per collaborare con i laboratori. È una bravissima pugile ma come medico devo tutelare la categoria femminile”.
“Non hanno voluto dimostrare di essere donne”
Il presidente dell’IBA Umar Kremlev è stato ancora più diretto precisando di non essere in grado di “definire cosa hanno tra le gambe” le pugili in oggetto, aggiungendo: “Ci sono medici che possono controllare, che possono verificare queste cose. Hanno un livello molto alto di testosterone”, aggiunge. “I risultati mostrano che hanno alti livelli di testosterone, come gli uomini. Non possiamo andare oltre nella nostra indagine, se sono nati come uomini o se ci sono stati cambiamenti in una fase successiva. Nessuna prova che questa donna sia transgender o donna artificiale”, dice poi di Khelif.
“Se le atlete vogliono dimostrare di essere nate donne, devono farlo da sole. Non l’hanno fatto. Non abbiamo documenti che lo provano. Se fossi accusato di non essere un uomo, in tal caso porterei tutti i documenti e affronterei tutti i controlli per dimostrare che sono un vero uomo. Per poi concludere lanciando una frecciata al Cio: io rispondo a tutte le vostre domande e non ho paura di niente. Non facciamo come Thomas Bach e la sua squadra, cercando di nascondere le discussioni”.