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Michele Trematerra, avvocato, così come anche sua moglie, fatica a esprimere il proprio sconcerto. «Certe cose te le aspetti dall’Egitto, come nel caso Regeni, ma non da un Paese che dovrebbe essere un faro per l’intera Europa».
Vi siete spiegati il perché di questa decisione?
«Da quello che abbiamo capito, sostengono che la statua si trovasse lì da prima che l’albergo venisse venduto, e che i nuovi proprietari non avevano l’obbligo di verificarne la stabilità. Mi sembra incredibile».
Repubblica