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Spesso organi di stampa, convegni, dibattiti si confrontano sul tema “camorra”, tante le parole e le strategie enunciate per eliminare il cancro socio-culturale che spesso inquina la politica. La camorra é un cancro terminale bisogna prevenirla per poterla mettere all’ angolo e fare terra bruciata intorno ad essa. Lo studio, la presa di distanza senza ma e senza se al cospetto di atti camorristici, la denuncia delle coscienze libere che si esplica negli atti e non con semplici e sterili parole sono gli unici percorsi che possono mettere all’ angolo la cultura camorristica. Soprattutto lo studio che rende l’uomo libero nella mente e nella formazione della propria coscienza scevra da ogni condizionamento è l’arma letale per fronteggiare la mentalità camorristica che fa dell’ ignoranza il vivaio da cui attingere i propri adepti. Ai giovani un caloroso appello a studiare per una sempre maggiore curiosità verso il sapere, nella consapevolezza che chi sa difficilmente si farà coinvolgere nella corsa al denaro facile attraverso operazioni illegali che sono l’aberrazione del bene supremo quale è la libertà di pensiero e di azioni per il rispetto di se stessi e degli altri. Altro cardine della messa al bando della criminalità è quello della presa di distanza soprattutto intellettuale da chi professa il malaffare altrimenti si è ancor più camorrista del cammorrista stesso. Concludendo, il progetto più vero per ridurre al lumicino i guasti della camorra sta in ognuno di noi con la crescita culturale per una mente intellettualmente sana che professa quotidianamente la cultura della legalità.
Michele Izzo Consigliere Comunale, vicepreside Socrate-Mallardo.