Napoli, Spalletti e l’addio sempre più vicino

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Aria di divorzio. Luciano Spalletti parla chiaro e stavolta c’è poco da intepretrare: “Tarpare le ali? dovete chiedere al presidente cosa volesse dire. Perché questa cosa non è inerente a quanto ci siamo detti. Per quello che ho in mente di fare io ci vogliono un paio di stivali, non mi servono ali. Io ho definito tutto e chiarito da quella cena. Questa cosa deve dirla la società. Non ho rifiutato nessuno stipendio, non ho da pagare penali, non è vero che ho ricevuto altre offerte, non è vero che aspetto altri club”.

Ci tiene a rivendicare il proprio lavoro. “È difficile partire essendo indicati come squadra che arriva ottava e vincere. E avere una squadra già a posto. Il Napoli avrà un futuro importante perché sono stati fatti passi corretti”. Aggiunge: “La pettorina con la scritta ‘sarò con te e tu non devi mollare’ l’ho portata io. Dite che non avevo coraggio… Ci ho messo tutto me stesso. Quando sono arrivato c’erano pochi punti fermi. Secondo me oggi ho una rosa molto importante con giocatori fantastici. Poi il presidente ha detto che vuole vincere la Champions e lui ha portato il Napoli così in alto dunque sa cosa dice…”. Bisogna sapere quanto uno sia capace di ricambiare il grande affetto che riceve da Napoli. Lo ha detto poco prima di vincere lo scudetto, ora riflette: “Quella può essere una delle mie motivazioni, me lo sono richiesto un anno fa. Arrivando terzo e contestato ho riflettuto di nuovo. Ma ho pensato che si poteva migliorare. E dal primo giorno in cui abbiamo ripreso si è cercato di migliorarci”. Gli viene chiesto cosa scriverebbe in una lettera di saluto il 4 giugno ai tifosi: “Ho dedicato loro tutte le mie capacità e il tempo che avevo. Ho cercato di dare il massimo. Ho ricevuto molto di più di quello che ho dato”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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