Meloni al lavoro su nuovo governo e caro bollette. “Bisogna fare presto”. E su Draghi: “Nessun inciucio”

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Dopo la prima uscita pubblica successiva al successo elettorale, sabato scorso a Milano al Villaggio Coldiretti, Giorgia Meloni torna al lavoro alla Camera centellinando dichiarazioni a telecamere e cronisti. Un basso profilo adottato sin dalle prime ore post-voto che la presidente di FdI non sembra aver intenzione di mutare in corso d’opera.

«Anche oggi la difesa dell’interesse nazionale italiano, in un contesto internazionale sempre più complesso, è stata la stella polare del lavoro e dei contatti della leader di FdI e dei suoi collaboratori», riferiscono fonti del partito. Lavoro e contatti che vertono essenzialmente su due temi: da un lato i dossier economici con particolare attenzione al caro energia, dall’altro la formazione del prossimo governo. E a fine giornata, a chi le domanda se il centrodestra andrà compatto alle consultazioni, risponde che il tema nella coalizione non è stato ancora trattato «ma ragionevolmente sì» visto che «lo abbiamo fatto in passato». A prescindere da questo comunque, sottolinea che la cosa importante è un’altra, ovvero «fare presto» perché «ci sono troppe scadenze importanti». Scadenze che riguardano il caro bollette e la legge di bilancio ma anche la formazione dell’esecutivo. Formazione su cui, arrivando alla Camera, Meloni invita alla cautela quando si parla di eccedenza di figure tecniche: «Leggo cose abbastanza surreali sulla stampa, che poi dovrei anche commentare. Consiglio prudenza», è il messaggio della leader dei conservatori che per mercoledì mattina ha convocato l’esecutivo nazionale del partito negli uffici di via della Scrofa con all’ordine del giorno “Scenari e determinazioni alla luce del risultato delle ultime elezioni politiche”.

 

 

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