De Magistris, dopo i disastri napoletani, ci riprova con un nuovo progetto politico

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Quattro deputate ex Movimento 5 Stelle danno vita a ‘ManifestA’, nuova componente alla Camera sotto le insegne di Rifondazione comunista e Potere al popolo che oggi si presenta ufficialmente. Sono Simona SurianoDoriana SarliYana Ehm e Silvia Benedetti (al Senato c’è già Matteo Mantero con Pap) e il progetto in realtà guarda direttamente al 2023. Alle prossime Politiche infatti quest’area della sinistra radicale si presenterà in concorrenza al centrosinistra e con alla guida Luigi De Magistris.

Il nome ‘ManifestA’ è ovviamente un richiamo al famoso manifesto di Karl Marx ma quella ‘a’ finale è un riadattamento in chiave femminista e allo stesso tempo un invito alla mobilitazione. Un triplo richiamo identitario a battaglie vecchie e nuove del movimento comunista e per i diritti: “La nostra è una proposta politica concreta – affermano le deputate di ‘ManifestA’ – che metta finalmente al centro la giustizia sociale, l’ambiente, il pubblico e che dia vita a un modello di sviluppo che si contrapponga fermamente alle ricette neoliberiste, ai processi di privatizzazione, e al potere economico e politico dominante, che da tempo ignora l’interesse collettivo.

Sarà probabilmente con la denominazione ‘ManifestA’ che questo pezzo di sinistra si proporrà alle elezioni del prossimo anno, in piena opposizione al governo di Mario Draghi – le quattro deputate uscirono dal Movimento dopo l’appoggio al suo esecutivo – ma pure al fronte progressista, nella convinzione che non ci siano margini di dialogo con il Pd. L’ex due volte sindaco di Napoli sarà con ogni probabilità il volto trainante del progetto anti-sistema e che punta a raccogliere consensi non solo nell’area di sinistra-sinistra e dei movimenti ma anche in quella dei delusi dai 5 Stelle

Del resto De Magistris fu eletto a Napoli entrambe le volte fuori dai tre poli (centrodestra, centrosinistra e M5S) e appoggiato da Rifondazione. Alle elezioni regionali in Calabria dello scorso anno invece, stesso schema, arrivò terzo con il 16,2 per cento. Dopodiché c’è davanti tutto il 2022 per organizzare una lista capace di riportare in Parlamento dalla porta principale il rosso antico, molto dipenderà anche dalla futura legge elettorale e dalle soglie di sbarramento; c’è addirittura chi sogna un coinvolgimento di Alessandro Di Battista nel progetto, per adesso è fantapolitica ma un domani chissà.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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