ESCLUSIVA. CAMORRA, RIDOTTA IN CASSAZIONE LA PENA AL BOSS ANTONIO ORLANDO

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orlando antonio
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Un’udienza infuocata quella di stamani davanti alla seconda sezione penale della Cassazione. Si discuteva del ricorso presentato dai legali di Antonio Orlando, alias Mazzolino, a capo dell’omonimo clan, condannato in primo grado a 27 anni ridotti in appello a 22. Il boss era difeso dagli avvocati Dario Vannetiello e Rosario Pezzella (nella foto in basso). La Corte ha modificato parzialmente la sentenza d’Appello, senza rinvio, accogliendo le doglianze del collegio difensivo riconoscendo la non concessione della recidiva che, a parere della difesa, altro non era che una reformatio in pejus (un peggioramento) non contemplata dal nostro ordinamento giuridico penale. Il riferimento è a una precedente sentenza, risalente al 2003, con la quale Orlando fu condannato come partecipe al clan Nuvoletta. I difensori, pertanto, ritenevano non sussistente la recidiva infraquinquennale specifica di cui all’articolo 99 codice penale.

La pena è stata rideterminata dalla Suprema Corte in 9 anni e 4 mesi. La difesa ha già annunciato che affronterà l’ipotesi della revisione processuale per la prima condanna a sei anni di reclusione risalente al 2003. Orlando sta scontando, nel carcere dell’Aquila, anche un’altra pena a 3 anni di reclusione per falsificazione di documenti di identità.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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