“Non siamo in situazione di panico”, il professor Locatelli smentisce gli allarmisti

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“Che ci sia stata un’accelerazione, negli ultimi 10-15 giorni, del numero dei contagi in tutta Italia è un dato di fatto. Ma andrei cauto prima di parlare di crescita esponenziale. Non siamo in questa situazione” ha spiegato il professore ospite della trasmissione “Mezz’ora in più” in onda su Raitre.

Per dire che il virus è fuori controllo serve altro, sono infatti diversi i fattori che devono essere considerati prima di poter parlare di una pandemia fuori controllo. Come l’occupazione dei posti letto e il contact tracing. Locatelli ha tenuto a precisare che è giusto prestare la massima attenzione ai numeri che arrivano , ma che “non siamo in una situazione né di panico né di allarme. Degli 11mila casi registrati ieri, solo un terzo è sintomatico. Nella fase critica, a marzo, individuavamo tutti soggetti sintomatici”. Il professore ha precisato che adesso nel nostro paese ci sono quasi 700 persone ricoverate in terapia intensiva su 6.600 posti, un numero che non è comunque comparabile al momento del picco registrato a marzo e aprile.

Ha inoltre rilevato che l’Italia, rapportata agli altri Paesi europei, ha il tasso di positivi tra i più bassi d’Europa. Anche la situazione sanitaria non è paragonabile con marzo. Il pensiero europeo attuale è quello secondo cui il sistema rischia di andare fuori controllo quando c’è circa l’1% di popolazione positiva al virus. In Italia si parlerebbe quindi di 600mila persone. Come sottolineato da Locatelli però, questa “è una variabile troppo influenzata da una serie di strategie che prevengono questo scenario, i modelli matematici sono utili ma bisogna tenere in considerazione i dati che possono interferire. Ci sono poi anche dei contesti che vengono a essere influenzati dai mesi di febbraio e marzo”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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