Crisi politica a Marano. Nota di Potere al Popolo: I dolori del giovane Rodolfo

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 “Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune. Un organo dunque, che si muove verso le decisioni mantenendo un confronto continuo tra le parti interne, ma anche attraverso relazioni e pianificazioni che comprendono le parti sociali. Le valutazioni logiche e contestualizzate al luogo in cui si opera, non possono essere slegate da una visione politica globale, collettiva e che risente dei vari equilibri e squilibri interni alle parti politiche che si possono verificare durante una legislatura.
La nostra amministrazione pare abbia preso con molta leggerezza i suoi incarichi. Da mesi assistiamo a consigli comunali che si risolvono in un nulla di fatto. Nessuna decisione viene presa, nessun moto di orgoglio da parte della maggioranza che – lo ricordiamo – è la prima ad amministrare dopo il lungo periodo di commissariamento – che aveva già ridotto di per sé gli spazi democratici e di confronto politico.
Riscontriamo in questa amministrazione una totale mancanza di visione prospettica ma anche una non assunzione di responsabilità che sarebbe quanto mai necessaria in uno scenario come quello locale a dir poco disastroso.
Ci ritroviamo quindi, ad un anno dall’elezione del sindaco #Visconti a constatare un immobilismo preoccupante, che ha già causato parecchi danni (raccolta dei rifiuti, infrastrutture fatiscenti, devastazione ambientale, edilizia solo per citare i più lampanti) e a temere che la situazione possa solo peggiorare.
Se questo è quel che sono riusciti a fare (o meglio dire a non fare) con una maggioranza compatta cosa potranno mai fare ora che pare non abbiano neanche più i numeri per governare, dopo che 6 consiglieri della lista “Visconti Sindaco” hanno fatto un passo di lato annunciando il loro sostegno esterno alla maggioranza?
Quello che da attivisti ed attiviste – che da sempre sono in campo per il bene comune – possiamo augurarci è che quella dei 6 consiglieri non sia una mera tattica politica per rientrare dalla porta principale con maggiori poteri e peso politico e soprattutto che il sindaco e quel che rimane della maggioranza prendano atto del loro fallimento e rimettano il mandato nelle mani del popolo, dando così la possibilità a tutte e tutti di tornare nuovamente a decidere per il proprio futuro!
Nota Pap
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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