Il consiglio comunale di oggi, forse l’ultimo dell’era Visconti, si preannuncia davvero infuocato: nel civico consesso dovrebbero sbarcare più cittadini del solito, imbufaliti per le tante, troppe criticità che attanagliano il territorio: dal dissesto idrogeologico alle voragini, dalla questione rifiuti (umido) alle scuole, dalla problematica fogne a tanto altro.
L’opposizione proverà ad assestare i soliti colpi, sperando che non finisca come le altre volte: ovvero con un nulla di fatto. Ma non è questo il dato che conta. La minoranza, oggi, dovrà far vedere di che pasta è realmente fatta, se riuscirà a portare gente in consiglio comunale e a stimolare una protesta popolare. Perché non bastano i comunicati o le prese di posizioni in Consiglio: per mandare a casa un sindaco e una giunta (seppur fallimentare) occorre l’aiuto della cittadinanza, il sostegno popolare.
Il sindaco, intanto, nella giornata di ieri si è recato (per la consueta “chiagnuta) presso gli uffici di Città Metropolitana. Si è informato sulla questione fondi, al momento non intercettati dall’amministrazione cittadina. La risposta è stata quella che tutti conoscevamo: se ne riparlerà tra qualche mese e sempre che i progetti siano ritenuti finanziabili. Nulla di nuovo sotto al sole, insomma. Intanto si attendono (da un momento all’altro) le determinazioni della magistratura che da tempo indaga sul municipio maranese.
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