Si potrebbe riassumere in questo modo: la Direzione distrettuale antimafia “fraveca” (fabbrica, produce) e altri pezzi dello Stato (inteso come tribunali, Tar, Consiglio di Stato, amministratori locali e forze dell’ordine non sempre allineate) “sfravecano”, ovvero distruggono.
Il Comune, dopo 20 anni di colpevoli “dormite”, si era deciso ad accelerare le procedure per gli sgomberi di alcune palazzine abusive, acquisite al patrimonio dell’ente ma ancora occupate da circa 20 famiglie.
Oggi, secondo quanto fissato nella scorsa settimana in Questura, ci doveva essere la prima operazione (naturalmente non possiamo riferirvi in che luogo e a che ora sarebbe avvenuta) e invece è arrivato l’ennesimo rinvio. In un contesto come quello di Marano, già segnato da abusi e anomalie di ogni genere e da tantissima omertà, dove non sempre gli uomini di Stato hanno fatto gli uomini di Stato, se ci si mette anche la burocrazia e se l’organizzazione anche di uno sgombero richiede tempi biblici, e allora (talvolta) può anche passare la voglia di battersi per la legalità.
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