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Tutto è nato dal processo Aemilia, dove si era creato un paradosso. Tra maggio e giugno del 2017 due sedute erano saltate per lo stato di agitazione dei legali iscritti alle Camere Penali: proprio in base all’articolo di legge incriminato, gli imputati avevano dato il loro consenso, vincolante, all’astensione dei legali. Determinando così la sospensione delle udienze e il prolungamento dei termini di carcerazione preventiva. Per gli ermellini è “costituzionalmente illegittimo”, perché il codice di autoregolamentazione che governa i criteri del diritto di sciopero per gli avvocati ha una falla poiché autorizza un arbitrio.
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