Un anno fa era stato accusato di aver rubato un’auto nel Giuglianese e di aver chiesto il cavallo di ritorno: oggi l’uomo è stato assolto dal reato di rapina e condannato per tentata estorsione

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Secondo la pubblica accusa, che aveva chiesto e ottenuto il suo arresto, Antonio Colicelli aveva rubato un’auto e chiesto il “cavallo di ritorno”. All’uomo era stata contestata la rapina aggravata e la tentata estorsione, per fatti commessi a Lago Patria il 1 febbraio del 2017 perchè, in concorso con altro soggetto, nei cui confronti si è proceduto separatamente, avrebbe puntato una pistola a salve contro il proprietario di una Fiat Punto, sottraendogli l’auto e il cellulare; successivamente e nella stessa giornata avrebbe contattato poi il povero automobilista, chiedendogli di consegnargli la somma di € 1500 per riottenere il veicolo, fatto non avvenuto grazie all’intervento dei Carabinieri di Varcaturo che, avvisati dalla vittima, si erano appostati nei pressi del luogo dove sarebbe avvenuto lo scambio ( Rotonda Candida a Qualiano). Nella circostanza venne arrestato il complice, per il quale si è proceduto con separato giudizio.

Al coinvolgimento del Colicelli si perveniva a seguito di ulteriori indagini; in particolare, veniva visionato il contenuto del cellulare in uso al complice arrestato, caduto in sequestro al momento dell’arresto e veniva rinvenuta una conversazione, formata da messaggi scritti e messaggi vocali tramite l’applicazione whattapp intrattenuta il giorno dei fatti tra il complice arrestato e tale soggetto chiamato “Anto'” identificato nel COLICELLI, il cui nome di battesimo è proprio Antonio.

Vi era dunque corrispondenza tra gli orari delle conversazione e quelli in cui interveniva l’accordo con la persona offesa, nonchè con il contenuto del dialogo e quanto effettivamente concordato ovvero il pagamento della somma di € 1500 a fronte della restituzione. Seguiva, inoltre, a distanza di circa 7/8 giorni individuazione fotografica,  a seguito della quale la vittima riconosceva nel COLICELLI il soggetto che a bordo della Smart gli aveva perpetrato la rapina.

Veniva quindi il 31 marzo 2017 emessa Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti dei Colicelli per i reati sopra descritti.

Il procedimento è stato definito con giudizio abbreviato, oggi,  innanzi al Tribunale di Napoli Nord, GUP Dott. FINAMORE. A fronte di una richiesta di anni 5 ed € 1500 avanzata dal Pubblico Ministero, Colicelli è assolto dal reato di rapina il predetto per non aver commesso il fatto e lo ha ritenuto colpevole del solo reato di tentata estorsione, condannandolo alla pena di anni 2 ed € 1000 concedendogli la pena sospesa e la immediata scarcerazione.

Nello specifico ha accolto la tesi difensiva che si fondava sui seguenti brevi punti:

1) rapina viene perpetrata alle ore 13,30   stando alla denuncia della vittima , nel mentre  i contatti e messaggi significativi hanno inizio tra i due rapinatori dalle ore 14,57, dunque vi è certezza che solo da quell’ora vi sono contatti tra i due; nel mentre non significativo risultava l’unico contatto tra i due avuto luogo alle 10,12 ;

2) individuazione fotografica non certa atteso che ivi si parla di un soggetto con barba folta, nel mentre il Colicelli nel Book fotografico mostrato alla vittima non reca la barba  ed è stato dimostrato che non l’ha mai portata;

3) assenza di integrazione probatoria  volta a geolocalizzare se l’utenza in uso al COLICELLI si trovasse sul luogo della rapina nelle circostanze di tempo e di luogo denunciate.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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