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L’incontro di preghiera, organizzato per il sesto anno consecutivo, vedrà la partecipazione dei membri di diverse chiese cristiane. Oltre si cattolici ci saranno rappresentanti ortodossi e del mondo riformato – evangelico. Ogni anno, dal 18 al 25 gennaio, è in programma la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, promossa da tutte le chiese cristiane del mondo. Quest’anno il tema è stato scelto da una commissione delle chiese dei Caraibi e ha per titolo “Potente è la tua mano, Signore” e risente anche del tema della schiavitù che ha sofferto la popolazione locale. Questa esperienza a Marano è nata dall’iniziativa di alcuni laici, quindi si può definire un ecumenismo dal basso. Non è fatto di confronti teologici e dottrinali: è semplicemente un’esperienza di amicizia e condivisione di un momento di preghiera. “Crediamo – spiega Alessandro Quinto, uno degli organizzatori – tutti nello stesso Dio e nello stesso Vangelo.
Crediamo – aggiunge – che il cristianesimo del futuro sarà così, altrimenti avrà poco futuro. In una società che cambia continuamente e velocemente è importante che le chiese cristiane camminino insieme per far sentire la loro voce anche nel sociale, nella salvaguardia dell’ambiente, nella promozione della vita. È importante nella costruzione dell’Europa, la nostra futura casa. Se riflettiamo assistiamo ad una lenta secolarizzazione e scristianizzazione della nostra società. Abbiamo una piccola ambizione, tracciare il percorso del cristianesimo di domani, sempre più diverso ma unitario, un lascito di valori per le future generazioni”.
Tra gli organizzatori anche la comunità dei frati di Marano e il gruppo di Taizé di Marano. Quest’anno parteciperanno all’incontro rappresentanti della chiesa greco ortodossa, chiesa ortodossa di Romania, chiesa russo ortodossa, la pastora luterana di Napoli, membri dell’esercito della salvezza, la chiesa della riconciliazione, il pastore della chiesa battista di Napoli con fedeli e forse il coro, un pastore pentecostale, il pastore della libera chiesa apostolica di Volla.
