Abusivismo edilizio, slitta l’esame sul decreto Falanga. Ma a Marano, nel Comune sciolto per mafia, stanno già preparando gli atti per “sanare” abusi di non necessità

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Slitta di due settimane l’esame del ddl Falanga sull’abusivismo previsto all’ordine del giorno dell’Aula della Camera in questa settimana. Il provvedimento sarà in Assemblea a partire dal 17 ottobre e nella stessa settimana è previsto anche l’esame del ddl sulla Cannabis terapeutica. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Ma a Marano, città amministrata da una commissione straordinaria arrivata dopo lo scioglimento per mafia, già da diverse settimane si stanno attrezzando, preparando i relativi atti amministrativi, per “salvare” una palazzina che dovrebbe (secondo quanto stabilito dalla sentenza ormai definitiva) andar giù o essere quanto meno sgomberata.

C’è un decreto nazionale, quello a firma di Falanga, il cui esame slitta ancora dopo le numerose polemiche degli ultimi tempi; c’è poi una legge regionale, quella voluta da De Luca, impugnata dal governo e di cui, quindi, non bisognerebbe tener conto fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale. A Marano, invece, hanno fretta di concludere in un unico senso. E’ vero, sono stati sollecitati dalla Procura, che ha detto chiaramente ai commissari di darsi una mossa sulla scelta da adottare sull’immobile in questione.

Ma la Procura ha detto semplicemente di muoversi, non di “sanare” o agevolare a tutti i costi coloro che hanno commesso abusi che non sono affatto di necessità. Una commissione che si rispetti, chiamata a dare segnali di legalità su un territorio di mafia, dovrebbe fare ben altro e invece sta perdendo l’ennesima occasione in termini di immagine e credibilità.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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